Roma, 5 settembre 2013 - Il consiglio direttivo della Banca centrale europea ha deciso di mantenere invariato il tasso di interesse di riferimento al minimo storico dello 0,5%, tenendo fermi anche il tasso marginale, all’1,00%, e quello sui depositi, allo zero. La decisione dell’Eurotower è in linea con le attese degli analisti e con la 'forward guidance' annunciata a inizio luglio dal presidente della Bce, Mario Draghi, che aveva parlato di "un tempo ragionevole" in cui il costo del denaro sarebbe stato pari o inferiore al livello attuale. Draghi ha riferito che "come al solito in consiglio c’è stata una discussione su un possibile taglio dei tassi".

DRAGHI -  Gli indicatori economici dell’Eurozona continuano a segnalare un miglioramento della fiducia e a puntare a un graduale miglioramento dell’attività economica da livelli bassi, grazie in particolare all’aumento delle esportazioni, ha dichiarato il presidente della Bce, Mario Draghi, in conferenza stampa. Draghi ha inoltre indicato una stagnazione delle dinamiche del credito e pressioni inflazionistiche che rimangono basse e in linea con gli obiettivi della Bce. "Nuove tensioni geopolitiche" hanno aumentato i rischi al ribasso per l’economia dell’Eurozona, ha poi aggiunto Draghi. Quanto al nodo lavoro, secondo Draghi la disoccupazione nell’Eurozona rimane elevata e l’aggiustamento dei bilanci pubblici continuerà a pesare sull’attività economica.

MERCATI - Chiusura in rialzo, e in linea con gli altri listini europei, per Piazza Affari. A imporre il definitivo orientamento rialzista hanno contribuito proprio le rassicurazioni del governatore Mario Draghi circa una politica monetaria accomodante ancora a lungo e la possibilità che la Bce tagli ancora i tassi di interesse. Il risultato finale ha visto l’Ftse Mib, aiutato soprattutto dalla buona performance di finanziari e alcuni industriali, crescere dello 0,78% a quota 16.842 punti. Spread di poco sotto i 250 punti base..

SACCOMANNI - "Il processo di ripresa dell’economia italiana è in corso". Lo dice il ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni in conferenza stampa al G20 di San Pietroburgo, trasmessa da Sky Tg24. Il ministro spiega che "i recenti dati pubblicati dall’Ocse sono di valenza più che altro retroattiva estrapolano dati del primo e secondo trimestre" che sono "negativi". Ma "abbiamo molti altri segnali di natura congiunturale che confermano che la ripresa è in corso. Noi, sia pure portandoci dietro le nostre debolezze strutturali, stiamo uscendo dalla fase di recessione". "Sicuramente l’incertazza politica è un fattore negativo sulla ripresa della fiducia", ha dichiarato il ministro dell’Economia. "Speravo - precisa Saccomanni - che fosse una cosa del passato, invece i focolai di incertezza politica sia nazionali sia internazionali, come ora in Medio Oriente, sono sempre dietro l’angolo".

ENTRATE TRIBUTARIE - Il gettito dei primi sette mesi dell’anno "cresce dell’1,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente": nel complesso, ammontano a 234.703 milioni di euro, (+2.770 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2012). Lo comunica il Tesoro. Il gettito Iva in 7 mesi cala del 5% (-2.944 milioni). L’andamento riflette la riduzione del gettito per scambi interni (-1,8%) e sull’import (-20,8%). Ma rallenta la dinamica negativa sugli scambi interni negli ultimi due mesi (giugno e luglio), che mostrano un recupero. A luglio il calo dell’Iva è stato dello 0,9%. Buone notizie dalla lotta all’evasione: nei primi sette mesi, rileva il Mef, le entrate tributarie derivanti dall’attività di accertamento e controllo risultano pari a 4.256 milioni di euro (+287 mln pari a +7,2%), "a conferma dell’efficacia dell’azione di contrasto all’evasione".