Roma, 5 settembre 2013 - Si arresta la caduta dei consumi a luglio, ma la ripresa resta ancora lontana. La diagnosi emerge dall’indicatore Confcommercio, rimasto fermo rispetto a giugno ma ancora in calo del 2% su base tendenziale. In termini di media mobile a tre mesi, l’indicatore, corretto dai fattori stagionali, segnala una stabilizzazione. L’assenza di variazioni congiunturali negative per tre mesi consecutivi è un fenomeno che non si rilevava dall’estate del 2011.

“Le informazioni a oggi disponibili”, sottolinea Confcommercio, “portano a ritenere che, all’inizio dell’estate, l’economia italiana abbia raggiunto il punto di minimo del ciclo economico”. Nei primi sette mesi del 2013 l’indicatore ha registrato una flessione del 3,7% a fronte del 3,2% registrato nell’analogo periodo dello scorso anno. Secondo l’organizzazione “occorre, dunque, guardare a questa fase con molta attenzione perchè la fine della riduzione dei consumi non delinea automaticamente un profilo di ripresa a breve termine. I deboli segnali di miglioramento rilevati sul versante produttivo - indice della produzione industriale, ordinativi e grado di utilizzo degli impianti - non sembrano preludere, nell’immediato, ad una fase di ripresa dell’economia con effetti rilevanti sull’occupazione, sui redditi e di conseguenza della domanda per consumi. In questo contesto è piu’ che mai necessario che la politica economica sia orientata a sostenere gli impulsi positivi che provengono dall’economia reale, al fine di promuovere, nel 2014, una crescita piu’ sostenuta rispetto a quanto garantito dagli andamenti inerziali”.