Roma, 18 settembre 2013 - Tetto a 294 mila euro lordi per gli stipendi dei vertici di Anas, Rai e Ferrovie dello Stato, pari al trattamento economico del primo presidente della Corte di Cassazione. Per le altre 18 società controllate dal Tesoro il limite è stato fissato all’80 e al 50 per cento di quella quota, a seconda del “valore della produzione”, degli investimenti e del numero dei dipendenti “degli ultimi tre esercizi” che le inserisce nella seconda o terza fascia. Lo prevede lo schema di decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze tramesso al Parlamento per i pareri delle commissioni Bilancio di Camera e Senato.

Il Mef spiega di aver adottato “un criterio proporzionale”. Il comma 2 del decreto individua i soggetti a cui applicare il tetto massimo di riferimento. “All’ammininistratore delegato - si legge nello schema -, ovvero al presidente, qualora lo stesso sia l’unico componente del consiglio di amministrazione al quale siano state attribuite deleghe”. Nei casi di cumuli di incarichi, precisa il Mef, “il limite retributivo fissato dal decreto si applica ai due compensi cumulati”. Della seconda fascia fanno parte Invitalia, Coni Servizi, Consip, Enav, Gse, Ipzs, Sogei e Sogin. Nella terza fascia risultano Consap, Eur, Arcus, Cinecittà Luce, Italia Lavoro, Ram, Sicot, Mefop, Sogesid, Studiare Sviluppo. Il Mef sottolinea che lo stipendio lordo del primo presidente della Cassazione viene comunicato annulamente dai ministeri della Giustizia e della Pubblica amministrazione al dicastero di via XX Settembre.