New York, 18 settembre 2013 - La Federal Reserve ha deciso di lasciare i tassi di interesse a un range tra lo 0 e lo 0,25%, il minimo storico a cui erano stati portati nel dicembre 2008. Il programma di stimoli monetari resta immutato a 85 miliardi di dollari al mese a causa della disoccupazione ancora troppo elevata. Non è partito quindi oggi, come prevedevano i mercati, il cosiddetto 'tapering', ovvero l’annunciata riduzione delle operazioni di acquisto di titoli di Stato e asset backed securities.

La Fed vuole più prove di progressi nella crescita prima di rallentamento degli acquisti di asset. E sottolinea che una stretta delle condizioni finanziarie può rallentare la crescita. La velocità degli acquisti dipenderà dalla crescita.

La Federal Reserve ha tagliato le stime sul Pil degli Stati Uniti, che nel 2013 è visto in crescita tra il 2% e il 2,3% (contro la forbice tra il 2,3% e il 2,6% calcolata lo scorso giugno) e nel 2014 in espansione tra il 2,9% e il 3,1% (contro la forbice tra il 3% e il 3,5% calcolata lo scorso giugno). Migliorano, in compenso, le previsioni sul tasso di disoccupazione, stimato tra il 7,1% e il 7,3% nel 2013 (tra il 7,2% e il 7,3% secondo le previsioni di giugno) e tra il 6,4% e il 6,8% nel 2014 (tra il 6,5% e il 6,8% a giugno.

Euforica la reazione di Wall Street, che ha chiuso in rialzo con un nuovo record del Dow Jones, spinta dalla Fed, che ha rinviato il temuto depotenziamento del programma di acquisto titoli da 85 miliardi. Il Dow Jones è cresciuto dello 0,94% a 15.676,17 punti. In progresso anche il Nasdaq, che ha terminato con un +1,01% a quota 3.783,64.

Il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, in conferenza stampa ha fatto appello al Congresso degli Stati Uniti perché approvi l’innalzamento del tetto del debito chiesto dal presidente Barack Obama. A Capitol Hill si sta infatti preparando un nuovo braccio di ferro, con i Repubblicani, che controllano la Camera dei Rappresentanti, pronti a fare ostruzionismo per bloccare la riforma sanitaria voluta da Obama. Il rischio è che, come già avvenuto negli anni scorsi, si riaffacci lo spettro di un default di Washington.

Intanto, secondo quanto riferito all’agenzia Reuters una fonte della Casa Bianca, che non si è espressa sulle tempistiche dell’annuncio, il vicepresidente della Federal Reserve, Janet Yellen, è il candidato più probabile per la successione a Ben Bernanke alla presidenza della Federal Reserve.