Roma, 27 settembre 2013 - I venti della crisi politica in Italia fanno salire lo spread e la Spagna torna a essere meglio piazzata dell’Italia. Giornata segnata anche dal fronte statunitense. La Camera Usa, controllata dai repubblicani, non intende venire incontro alle richieste del governo e della Casa Bianca e il rischio di un 'shutdown' delle attività dell’amministrazione Usa il primo ottobre e di un default a metà ottobre si fa più concreto. Jonh Boehner, Speaker della Camera ha detto no alla proposta del Senato di introdurre una legge che autorizzi temporaneamente le spese del governo.

I MERCATI - Le borse europee chiudono in perdita, con Milano maglia nera. L’indice Ftse Mib ha perso l’1,27% a 17.646 punti.

TITOLI DI STATO - Oggi il ministero del Tesoro ha collocato un totale di 6 miliardi di Btp a 5 e 10 anni. Il rendimento dei 3 miliardi di decennali sale dal 4,46% al 4,50%. Il tasso dei 3 miliardi di quinquennali resta fermo al 3,38%. In rallentamento la domanda dei Btp a 10 anni con un rapporto di copertura passato a 1,38 da 1,52. La domanda dei Btp a 5 anni è invece in crescita: supera l’offerta di 1,43 volte da 1,22 dell’asta di agosto. Il differenziale tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti sulla piattaforma Bloomberg avanza a 264 punti per un tasso del 4,42%. Resta alle spalle il differenziale Bonos/Bund, che segna 258 punti per un rendimento del 4,36%. La piattaforma Reuters, che si basa su un diverso benchmark, dà lo spread a 279 punti per un tasso del 4,56%.

L'ANALISI DEL FONDO MONETARIO - Il pil italiano si contrarrà nel 2013 dell’1,8%. Nel 2014 il pil tornerà positivo, registrando un +0,7%. Il rapporto deficit-pil si attesterà nel 2013 al 3,2%, sopra il 3,1% atteso dal governo, per poi calare nel 2014 al 2,1%. Lo prevede il Fmi, sottolineando che il debito si attesterà quest’anno al 132,3%, per salire nel 2014 al 133,1%. Il Fmi osserva poi che il governo di Enrico Letta "mantiene l’appoggio del parlamento" ma "le tensioni all’interno della coalizione sono evidenti e rappresentano un rischio all’outlook economico". "Il governo continua a portare avanti un’agenda di riforme ma si trova a far fronte a limiti politici". Le riforme del lavoro e della giustizia sono cruciale per la crescita italiana.

L'ALLARME - Un peggioramento della crisi economica in Italia avrebbe ricadute "marcate" in Europa e nel resto del mondo: "dato il suo ruolo centrale negli scambi globali e nel sistema finanziario, un significativo shock potrebbe generare effetti regionali e globali maggiori di quanto suggerito dall’esposizione diretta".

MARIO DRAGHI - Intanto il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, citando Luigi Spaventa durante l’incontro all’Università Bocconi ha ricordato che "l’Italia è il paese che più di ogni altro ha tratto beneficio dall’euro". "Spaventa - ha detto Draghi - non ha mai perso l’occasione per criticare le sirene che ripetutamente chiedono un’uscita dall’euro”.

IGNAZIO VISCO - Partecipando allo stesso evento il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha sottolineato che "deficit di concorrenza, scarsa produttività nei servizi ed evasione fiscale spiegano l'anomalia' italiana e le gravi difficoltà nelle quali oggi versa la nostra economia". Richiamando le vicende dei primi anni Novanta, Visco ha ricordato che allora si arrivò a identificare "nel forte deficit di concorrenza e nella bassa dinamica della produttività nei servizi rispetto all’industria l’anomalia italiana nei confronti dei nostri partner, un’anomalia resa ancora più forte dalla maggiore evasione fiscale (tollerata dallo Stato), che contribuiva a far sopravvivere imprese marginali inefficienti". "Un’anomalia - ha spiegato Visco - che ancora oggi continua e contribuisce a spiegare, con i ritardi nell’aggiustamento dell industria ai grandi cambiamenti globali, politici e tecnologici, degli ultimi decenni e quelli nell efficienza dei servizi pubblici, le gravi difficoltà nelle quali oggi versa la nostra economia".