Roma, 27 novembre 2013 - Il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del presidente del Consiglio, Enrico Letta e dei ministri dell’Interno, Angelino Alfano, e dell’Economia e Finanze, Fabrizio Saccomanni, un decreto legge sull’abolizione della seconda rata dell’IMU, l’alienazione di immobili pubblici e la Banca d’Italia. Ecco di seguito i punti principali del provvedimento secondo quanto riportato da un comunicato della presidenza del Consiglio:

- SECONDA RATA IMU Si abolisce la seconda rata dell’IMU 2013 sull’abitazione principale ad eccezione degli immobili classificati nelle categorie A/1, A/8, A/9. Per quanto riguarda l’IMU agricola per i fabbricati rurali e per gli imprenditori agricoli professionali relativamente ai terreni e’ prevista l’esenzione totale dal pagamento della seconda rata. Lo Stato rinuncia cosi’ a un gettito previsto di circa 2.150 mln. Il mancato gettito viene compensato tramite acconti e aumenti d’imposta a carico del settore finanziario e assicurativo.  In dettaglio, la copertura del provvedimento - spiega ancora la nota di Palazzo Chigi - e’ cosi’ composta: Per 1,5 mld circa: aumento al 130% dell’acconto IRES e IRAP dovuto per l’anno d’imposta 2013 dalle societa’ del settore finanziario e assicurativo. Per questi stessi soggetti l’aliquota IRES viene elevata per il solo anno d’imposta 2013 al 36%. Per 650 mln circa: anticipo a carico degli intermediari finanziari sulle ritenute relative al risparmio amministrato (conto titoli). Per quanto riguarda il gettito ulteriore atteso dai comuni che hanno deliberato per l’anno 2013 aliquote superiori a quella standard, circa meta’ dell’importo viene ristorata dallo Stato; a fini perequativi l’altra meta’ verra’ versata dai contribuenti interessati a meta’ gennaio 2014, alle stesse scadenze gia’ programmate per altri tributi. Il termine per il pagamento degli acconti dovuti da tutti i contribuenti soggetti a IRES e’ prorogato al 10 dicembre 2013.

- ALIENAZIONI IMMOBILI PUBBLICI Sono inoltre state varate norme che facilitano il processo di dismissione del patrimonio immobiliare pubblico, in particolare e’ stata estesa anche alle Regioni e agli Enti locali la possibilita’ di cedere beni immobili a Cassa Depositi e Prestiti.

- BANCA D’ITALIA Al fine di assicurare alla Banca d’Italia un modello di governance che ne rafforzi l’autonomia e l’indipendenza, nel rispetto dei Trattati Europei, il decreto legge stabilisce nuove norme riguardanti il capitale e gli organi dell’istituto. La Banca d’Italia viene quindi autorizzata ad aumentare il proprio capitale mediante utilizzo delle riserve statutarie sino a euro 7,5 miliardi. La Banca potra’ distribuire dividendi annuali per un importo non superiore al 6% del capitale. Ciascun partecipante al capitale non potra’ possedere - direttamente o indirettamente - una quota di capitale superiore al 5%. Per favorire il rispetto di tale limite, la Banca d’Italia potra’ acquistare temporaneamente le quote di partecipazione in possesso di altri soggetti. Il decreto amplia il novero dei soggetti italiani ed europei che possono detenere quote del capitale della Banca d’Italia. I soggetti autorizzati saranno quindi: banche, fondazioni, assicurazioni, enti ed istituti di previdenza, inclusi fondi pensione. Per effetto di questa modifica normativa, le banche potranno essere autorizzate ad includere le quote nel patrimonio di vigilanza, rafforzandone la base di capitale. Il Consiglio ha avuto termine alle 17.10.

SACCOMANNI - Le coperture per la cancellazione della seconda rata Imu saranno ‘’a carico del sistema bancario: un terzo viene coperta dagli anticipi sulle imposizioni del risparmio amministrato e due terzi da anticipi Ires e Irap che sono anticipi a fronte di un aumento delle aliquote del 2014’’. Si tratta di una tantum. Lo dice Fabrizio Saccomanni. “Il governo ha mantenuto l’impegno sull’Imu”. Il Cdm ha inoltre varato ‘’norme che facilitano il processo di dismissione del patrimonio immobiliare pubblico, in particolare è stata estesa anche alle Regioni e agli Enti locali la possibilita’ di cedere beni immobili a Cassa Depositi e Prestiti’’.

SQUINZI - "Non possiamo condividere un diverso trattamento", ha commentato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. "E’ chiaro che ci aspettavamo un trattamento paritario - ha dichiarato, a margine della presentazione di un libro sulla piccola e media impresa - perchè i terreni agricoli sono mezzi di produzione come i capannoni e altre proprietà di impresa”. “Sottolineo che solo dall’impresa manifatturiera - ha detto ancora Squinzi - può venire la vera ripresa del Paese. Se non viene riconosciuto dal governo, non possiamo essere d’accordo".

COLDIRETTI - "E' scelta coerente con gli impegni assunti che riconosce giustamente il ruolo ambientale, sociale e culturale della nostra agricoltura", ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.