Roma, 28 novembre 2013 - E' stata inventata da tale Satoshi Nakamoto nel 2009. Uno pseudonimo per un gruppo di programmatori anonimi. E’ una moneta elettronica che si basa su transazioni criptate completamente anonime, non viene gestita da alcuna banca e il valore dipende dalla fiducia dei suoi investitori. Il bitcoin sta crescendo a velocità esponenziale. Ha superato quota 1000 dollari grazie anche allo sdoganamento delle autorità Usa - non senza scetticismo da parte di alcuni economisti - mentre aumentano i furti da parte dei cyber-criminali. La moneta virtuale che nel 2011 valeva 0.30 dollari ha iniziato a diventare un ‘bene rifugio’ meno di un anno fa in concomitanza della crisi di Cipro. A inizio 2013 valeva 13 dollari, a metà aprile ha toccato quota 230 dollari, la settimana scorsa 900 dollari registrando una crescita del 400% in meno di un mese. Poi il record di 1000 dollari.

COME SI FA - La moneta elettronica può essere trasferita attraverso il web a chiunque disponga di un ‘indirizzo bitcoin’, salvata su un pc sotto o tenuta presso terze parti che svolgono funzioni simili ad una banca. Come sottolineato, la tipologia di scambio e la mancanza di un ente centrale rende impossibile per qualunque autorità manipolarne il valore. Il ‘trading’ avviene su una serie di piattaforme web tra cui Mt.Gox basata in Giappone, Bitstamp con sede a Londra e la bulgara BTC-E che a differenza delle altre non richiede documenti per depositare o prelevare.

L'ESPANSIONE - Poche settimane fa è stato aperto il primo ‘sportello bancomat’ di Bitcoin a Vancouver, in Canada, richiesto in altri venti Paesi, dall’Irlanda all’Australia. Mentre in Italia sta nascendo la Bitcoin Foundation, prima associazione nazionale senza scopo di lucro dedicata alla promozione della criptomoneta. E mentre gli investitori si chiedono quale possa essere il reale valore di un esperimento così innovativo e alcuni economisti la definiscono una ‘bolla’ che prima o poi scoppierà, a goderne al momento sono gli utenti. Come il giovane informatico norvegese che nel 2009 aveva comprato 5mila Bitcoin spendendo solo 19 euro. Poi se li è dimenticati in un ‘cassetto’ e oggi, a conti fatti, si scopre milionario.

I RISCHI - Non bisogna dimenticare però i rischi come il riciclaggio di denaro e le falle di sicurezza sul web sfruttate dai cyber-criminali. La vittima più recente si chiama Bips. E’ un servizio finanziario online da cui si sono volatilizzati 1.295 Bitcoin per un valore di circa 775mila euro, 20mila gli utenti coinvolti.