Roma, 13 gennaio 2014 - Il presidente della Bce, Mario Draghi, è stato proclamato 'Governatore dell’anno' dalla rivista specializzata Central Banking journal per essere riuscito a riportare fiducia nell’area dell’euro in un contesto estremamente difficile.

Central Banking sottolinea che Draghi, diventato presidente della Bce nel novembre 2011, è stato scelto per la prima edizione di questo premio da una giuria composta da giornalisti del bollettino specializzato, che ha sede a Londra, e da ex banchieri centrali. "Dopo essere diventato presidente della Bce - si legge nella nota di accompagnamento al premio - Draghi ha cambiato il futuro dell’Unione monetaria europea, e dell’euro, con una frase", nella fattispecie con la promessa, espressa nel luglio 2012 a Londra, che la Bce "è pronta a fare tutto quello che è necessario per salvaguardare l’euro e, credetemi - aggiunse allora Draghi - sarà abbastanza".

"Grazie alle decisioni della Bce e al difficile lavoro dei Governi per attuare il risanamento di bilancio e le riforme strutturali, le condizioni sui mercati finanziari sono gradualmente migliorate a partire dal luglio 2012", ha commentato Draghi nel ricevere il premio, aggiungendo che "grandi passi avanti sono stati raggiunti a livello di governance dell’Eurozona con un contributo della Bce". Il numero uno dell’Eurotower, però, ha avvertito che "è troppo presto per dichiarare vittoria e la ripresa resta fragile ma vediamo che la nostra politica monetaria molto accomodante sta cominciando a farsi sentire sull’economia".

La rivista ha anche premiato la Banca popolare della Cina come Banca centrale del 2013 e la svedese Rijsbank come ‘Banca centrale più trasparente’, mentre Paul Volcker ha ricevuto il premio alla carriera.