Roma, 3 febbraio 2014 - I sindacati metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm “rigettano completamente” il piano di tagli avanzato da Electrolux per mantenere la produzione in Italia. E’ la posizione espressa al termine del coordinamento sindacale unitario su Electrolux svoltosi oggi a Mestre. “Abbiamo bisogno del tavolo ministeriale per cominciare a discutere - ha detto Maurizio Geron, della Fim Cisl - ma tutti, Regioni e Governo, devono mettere qualcosa. Non possono essere solo i lavoratori, che hanno già dato fin troppo”. I sindacati in sostanza, ha spiegato Geron, vogliono capire che cosa sono disposte a mettere concretamente, al di là della disponibilità, le Regioni nei cui territori si trovano le fabbriche di Electrolux, e allo stesso modo qual è il contributo del Governo. “Per questo - ha aggiunto - abbiamo bisogno del tavolo ministeriale, convocato per il 17 al Mise, per cominciare a discutere. La cosa certa e’ che non siamo disposti ad accettare tagli occupazionali o del salario. questa è la nostra pregiudiziale”. Il coordinamento sindacale di Mestre non ha sortito invece decisioni su nuove eventuali mobilitazioni, che potrebbero essere discusse domani.

PIANO A PORCIA - Electrolux ‘’conferma ufficialmente l’impegno’’ a presentare un piano industriale per lo stabilimento di Porcia (Pordenone) il 17 febbraio prossimo.
E’ quanto afferma l’azienda in una nota nella quale precisa che ‘’in piena trasparenza e onesta’ intellettuale per Porcia ritiene ancora non completata l’indagine’’, auspicando, contributi di soggetti locali o nazionali, con ‘’idee e provvedimenti migliorativi’’, in grado di ‘’cambiare lo stato dei costi di prodotto’’. Nella nota Electrolux ‘’rileva con gratitudine gli sforzi compiuti da Unindustria Pordenone per un piano territoriale che potra’ portare, se avra’ successo, contributi anche alla fabbrica di Porcia’’. Analogo ‘’apprezzamento e gratitudine’’ Electrolux esprime alla Regione Friuli Venezia Giulia ‘’per la sua disponibilita’ concreta e dichiarata, nella certezza che elementi specifici e contabilizzabili possano affluire prima del 17 febbraio per aggiornare lo stato di contenimento del costo del prodotto nella fabbrica di Porcia’’. Per quanto riguarda la situazione complessiva, Electrolux ribadisce ‘’il suo impegno a rimanere in Italia con il piu’ elevato grado possibile e sostenibile di occupazione e di attivita’’’. L’azienda ricorda in tal senso che in Italia vi sono 6.185 addetti su circa 25.000 totali in Europa, dei quali 4.540 impiegati nelle cinque unita’ produttive. Electrolux apre quindi al dialogo dichiarando ‘’piena fiducia che si possa entrare in una nuova fase di discussione e confronto nella quale si esaminino eventuali controproposte non negando i problemi o esasperando il conflitto o, in qualche caso, mistificando la realta’’’.