Roma, 4 marzo 2014 - Tutti “i fabbricati destinati esclusivamente all’esercizio del culto” sono esenti dal pagamento della Tasi. E’ quanto si legge nel testo definitivo del dl Salva Roma approvato venerdì dal Cdm. Dall’imposta sono esenti, come previsto, anche gli immobili di proprietà della Santa Sede indicati nel Trattato lateranense.

Il comma 3 dell’articolo 1 del testo che ha ricevuto il bollino della Ragioneria generale dello Stato estende di fatto alla Tasi le esenzioni previste per l’Imu, relative - si legge nella relazione tecnica al provvedimento - “agli immobili posseduti dallo Stato, nonché agli immobili posseduti, nel proprio territorio, dalle Regioni, dalle Province, dai Comuni, dalle comunità montane, dagli enti del servizio sanitario nazionale, destinati esclusivamente ai compiti istituzionali”. Inoltre viene disposta ai fini Tasi delle esenzioni “già previste ai fini Imu, di cui all’art. 7 del d.lgs. n.504 del 1992 in materia di Ici”, tra cui appunto anche quelle per la Chiesa.

In pratica quindi, stando alla bozza definitiva del decreto, sugli immobili di proprietà della Santa Sede e delle Onlus il dl 'Salva-Roma' prevede per la Tasi le stesse esenzioni dell'Imu. Confermate inoltre le esenzioni sui fabbricati esclusivamente destinati all'esercizio del culto (purché compatibile con le disposizioni degli articoli 8 e 19 della Costituzione, e le loro pertinenze) oltre che sui fabbricati di proprietà della Santa Sede indicati negli articoli 13, 14,15 e 16 del Trattato lateranense sottoscritto l'11 febbraio 1929 e reso esecutivo con la legge 810 del 1929.

Restano invece soggetti all'imposizione fiscale gli immobili della Chiesa destinati a usi commerciali. Saranno esenti i terreni agricoli. Nel dettaglio, il decreto prevede che i Comuni potranno procedere a un ulteriore aumento fino allo 0,8 per mille delle aliquote Tasi "a condizione che siano finanziate" detrazioni d'imposta o altre misure relative alle abitazioni principali e alle unita' immobiliari a esse equiparate tali da generare effetti equivalenti a quelli dell'Imu.

Il Comune stabilisce le scadenze di pagamento della Tari e della Tasi prevedendo di norma almeno due rate a scadenza semestrale e in modo anche differenziato con riferimento alla Tari e alla Tasi. Resta consentito il pagamento in un'unica soluzione entro il 16 giugno di ciascun anno. Il versamento dovrà avvenire tramite modello F24 o bollettino postale.

E' previsto un contributo a favore dei Comuni di 625 milioni di euro per il 2014. Si rimanda inoltre a un devreto del ministro dell'Economia, di concerto con il ministro dell'Interno, per l'individuazione della quota del contributo di spettanza di ciascun comune, tenendo conto dei gettiti standard ed effettivi dell'Imu e della Tasi. 

Ecco i 25 immobili della Santa Sede contenuti nell'accordo dei Patti Lateranensi esenti dal pagamento della Tasi: Basilica e Palazzo Apostolico Lateranense ed annessi con la Scala Santa - Basilica di S. Maria Maggiore con gli edifici annessi - Basilica di S. Paolo con gli edifici annessi - Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo - Palazzo della Dataria - Palazzo della Cancelleria - Palazzo di Propaganda Fide - Palazzo di S. Callisto in Trastevere - Palazzo dei Convertendi (ora Congregazione per la Chiesa Orientale) in Piazza Scossacavalli.

- Palazzo del S. Offizio e adiacenze - Palazzo del Vicariato in via della Pigna - Immobili sul Gianicolo - Immobili esenti da espropriazioni e da tributi - Università Gregoriana - Università Gregoriana della Pilotta - Istituto Biblico - Palazzo dei SS. XII Apostoli - Palazzo annesso alla Chiesa di S. Andrea della Valle - Palazzo annesso alla Chiesa di S. Carlo ai Catinari - Istituto Archeologico - Istituto Orientale - Collegio Lombardo - Collegio Russo - Palazzi di S. Apollinare - Casa di esercizi per il Clero in SS. Giovanni e Paolo.