Roma, 20 marzo 2014  - Mentre il direttore di Equitalia, in audizione parlamentare, rivendica l'importanza di Equitalia, l'ad UBenedetto Mineo propone una nuova chance per chi ha perso la possibilità di pagare a rate il suo debito con il fisco. Si tratterebbe di riammettere i contribuenti che non hanno pagato 2 rate perdendo il beneficio secondo la vecchia normativa. Oggi è possibile ottenere fino a 120 rate. La misura riguarderebbe debiti per 20 mld

BEFERA: SENZA EQUITALIA... - Il direttore generale dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera rivendica l'azione dell'odiatissima Equitalia: “Prima di Equitalia i cittadini inadempienti stavano tranquilli e beati perchè non c’erano attività di riscossione coattiva e procedure esecutive”, ha detto nel corso di un’audizione presso la Commissione parlamentare sul federalismo fiscale.

“Prima avevamo 38 società di riscossione, altrettanti modelli organizzativi e piu’ di 300 membri dei consigli di amministrazione - ha ricordato Befera - alcune non avevano nemmeno un sistema informativo efficiente e, molti degli errori segnalati all’epoca, come le ‘cartelle pazze e inesatte', derivavano da questo immane sistema non gestito in cui molti enti locali iscrivevano partite sbagliate”.

Nel 2004, ultimo anno della vecchia gestione, prosegue Befera, “si discuteva circa un miliardo e mezzo in gran parte grazie alla sola adesione spontanea di contribuenti, basti dire che trovammo che la società che gestiva Roma aveva avviato una sola procedura esecutiva in quell’anno, su tre milioni di abitanti”.

Dal settembre 2006, la gestione della riscossione è stata affidata a tre sole società piu’ una holding che lavorano con un solo sistema informativo ed un unico modello organizzativo - ha sottolineato il direttore generale dell’Agenzia delle Entrate - con Equitalia la riscossione media annuale è passata a 8-9 miliardi e non c’è più il costo di 570 milioni a carico dello Stato per inseguire chi non pagava e che ora è a carico per legge del contribuente moroso”. 

CONTRASTO D'INTERESSI - “Il contrasto di interessi non funziona per il recupero dell’evasione, ha un senso quando voglio favorire un territorio o un settore economico, esempio classico le agevolazioni per motivi ambientali e le ristrutturazioni, dove ha funzionato”, spiega poi Befera.

SEGNALAZIONI DAI COMUNI - “Dal febbraio 2009 allo stesso mese del 2014, sono state trasmesse all’Agenzia delle Entrate circa 63 mila segnalazioni da quasi 900 Comuni, di queste oltre 10 mila sono state già trasfuse in atti di accertamento, con oltre 186 milioni di maggiori imposte accettate e una media di circa 18 mila euro per segnalazione”, continua Befera.

“Il trend in crescita del processo è stato costante dal 2009 ad oggi - ha ricordato Befera - il processo di partecipazione dei Comuni permette il riconoscimento di una quota delle maggiori somme riscosse relative ai tributi statali che in alcuni casi ha prodotto significative entrate aggiuntive per i Comuni”. Si va, secondo quanto riferito da Befera, dal milione di euro assegnato nel 2012 a Milano e Roma ai 600 mila di Rimini, gli 800 mila al Comune di Formigine e i 530 mila di Castel San Pietro Terme. I Comuni, inoltre, sono collegati per l’85% (circa 7 mila su 8.100) al portale Siatel con cui l’Agenzia delle Entrate rende loro disponibili gran parte delle informazioni presenti in anagrafe, che vanno dai dati di dettagli d elle dichiarazioni dei redditi, agli atti di registrazione, alle successioni, alle utenze elettriche, ai bonifici bancari per le ristrutturazioni edilizie, arrivando di recente ai dati sugli studi di settore”.