Milano, 5 aprile 2014 - Gli acquisti di vino delle famiglie italiane sono crollati del 7% nel 2013 e i consumi nazionali sono scesi al minimo storico dall'Unità d’Italia a circa 22 milioni di ettolitri, dietro a Stati Uniti e Francia. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea in occasione del Vinitaly.

Dallo studio è significativo rilevare che, per quanto riguarda i consumi, Italia e Francia nel vino rosso sono stati superati addirittura dalla Cina che ne è diventata il maggior consumatore mondiale nel 2013 con un incremento record del 136% rispetto al 2008, mentre nello stesso periodo si è verificato un calo del 18% in Francia e del 5,8% in Italia. Per effetto della crisi e del cambiamento degli stili di vita - spiega la Coldiretti - gli italiani hanno detto addio a quasi un bicchiere di vino su quattro negli ultimi dieci anni e se la media di consumo è di 37 litri a persona, solo il 21% degli italiani beve vino tutti i giorni e addirittura quasi la metà non lo beve mai.

Si beve meno, ma si beve meglio con il formato più venduto che è stato quello delle bottiglie da 75 cl a denominazione d’origine che può contare su una offerta di 73 etichette Docg, 332 Doc e 118 Igt. I vini più richiesti sono Chianti, Lambrusco, Vermentino, Barbera, Bonarda, Montepulciano d’Abruzzo, Nero d’Avola, Morellino e Dolcetto, ma crescono anche il Pecorino, l'Aglianico e il Pignoletto a conferma del successo dei vini autoctoni. 

Il risultato è che la quantità di vino Made in Italy consumato all'interno dei confini nazionali è risultata addirittura inferiore di quella consumata nel mondo, dove l'Italia - sottolinea la Coldiretti - è il primo esportatore mondiale. Sul piano della produzione, nel 2013 per la prima volta la Spagna ha sorpassato l'Italia ed è diventata il primo produttore mondiale di vino e mosti lasciando rispettivamente all'Italia e alla Francia il secondo ed il terzo posto del podio.

"Nonostante il settore del vino abbia affrontato una grave crisi dei consumi interni - afferma il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo - ha saputo creare reddito e occupazione in Italia perché ha saputo puntare sulla
qualità, sulla distintività e sul legame con il territorio creando le condizioni per una valorizzazione sul mercato nazionale ed estero dove è diventato simbolo del Made in Italy".