Milano, 7 aprile 2014 - Dopo un protratto periodo di debolezza, l’attività economica nell’area dell’euro "ha iniziato a migliorare nel corso del 2013". E’ quanto si legge nel Rapporto annuale diffuso in giornata dalla Bce, nel quale si spiega che "la domanda interna si è rafforzata gradualmente in linea con il miglioramento del clima di fiducia delle imprese e dei consumatori, benché da livelli contenuti". I consumi privati "hanno risentito dell’impatto negativo del calo occupazionale sul reddito aggregato, specie all’inizio del 2013, che è stato compensato nel prosieguo dell’anno dall’impatto positivo dei ribassi delle materie prime sul reddito reale".

CONTI PUBBLICI E RIFORME - L’aggiustamento dei conti pubblici deve essere "favorevole alla crescita" -dice il presidente della Bce, Mario Draghi, nell’introduzione al rapporto annuale -, migliorando qualità ed efficienza della spesa e limitando "al minimo" gli effetti distorsivi dell’imposizione fiscale. Draghi invita a “non vanificare gli sforzi compiuti". E insiste: "E’ necessario che i governi procedano con le le riforme dei mercati del lavoro e dei beni e servizi al fine di rafforzare la competitività, incrementare la crescita potenziale, creare opportunità di occupazione e promuovere la capacità adattamento dell’area euro".

NUOVO AVVERTIMENTI DEL FMI - Intanto il Fondo Monetario Internazionale insiste: con i "rischi di deflazione la banca centrale dovrebbe tagliare aggressivamente i tassi di interesse". Questo aiuterebbe a "mitigare l’effetto di contrazione delle aspettative del settore privato sulla produzione e sui prezzi quando la probabilità di cadere in una trappola di liquidità è alta". In uno studio dello staff si sostiene poi che trasformare gli strumenti di politica monetaria non convenzionali in strumenti convenzionali non ha benefici certi, i costi sembrano superare i benefici.