Roma, 07 aprile 2014 - Rush finale per mettere a punto il Documento di economia e finanza che domani pomeriggio alle 18 approderà in Consiglio dei ministri per il varo definitivo, e sarà trasmesso a Bruxelles insieme al Piano nazionale di riforma entro la fine del mese.

“Le coperture sono state trovate” e arriveranno “in gran parte dalla revisione della spesa”. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio in un’intervista al ‘Tg1’ ha confermato in serata “che nell’arco di 12 mesi” sarà ridotta l’Irap del “10%, come promesso”. Fonti di Palazzo Chigi spiegano che solo dalla spending sono previsti 6 miliardi e per arrivare alla cifra prevista di 6,6 miliardi si è lavorato su altre voci come, ad esempio, l'Iva. 

I contatti tra Palazzo Chigi e il Tesoro e il lavoro proseguono a ritmo serrato. Il premier, Matteo Renzi, ha incontrato oggi il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e il commissario alla Spending review, Carlo Cottarelli. Nel documento il governo indicherà, con tutta probabilità, una crescita del Pil per il 2014 dello 0,8%, rivista al ribasso rispetto alle stima più ottimistica dell’1,1% fissata dal governo Letta. Il valore sarà comunque più alto rispetto allo 0,6-0,7% indicato da tutti i principali organismi internazionali.

Nessuno sforamento del deficit mentre il debito potrebbe calare meno del previsto. Dovrebbe essere confermata per quest’anno la stima di un rapporto deficit-Pil al 2,6%. Nel 2015 invece scenderebbe all’1,8%, valore leggermente più alto dell’1,6% previsto a settembre 2013. Il governo non intende, almeno per il momento, utilizzare il margine dello 0,4% che ci separa dal tetto del 3% ma ha intenzione invece di ottenere maggiore flessibilità nel percorso di rientro del debito. La partita si giocherà piuttosto tra qualche mese, con l’inizio del semestre italiano di presidenza dell’Unione europea.

I tecnici stanno ancora limando le coperture per il taglio dell’Irpef: il decreto è atteso la prossima settimana, il 15 o il 16 aprile. Il taglio dell’Irap potrebbe arrivare anche successivamente, sarà del 10% su base annua ma per quest’anno potrebbe ridursi al 5% se si partisse a luglio. I benefici fiscali sarebbero comunque riferiti all’anno 2014 perché se la riduzione scatterà in estate l’effetto dello sgravio arriverà a novembre, se invece la misura sarà inserita nella legge di stabilita’ l’effetto in termini di cassa slitterà al 2015 ma sarà comunque riferito all’anno fiscale 2014. “I provvedimenti partiranno da quest’anno, nell’arco dei 12 mesi ci sarà la riduzione che avevamo previsto”, ha assicurato Delrio. Resta però ancora da definire quando far scattare l’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie dal 20 al 26% che dovrà finanziare la riduzione dell’imposta.


Lo sgravio Irpef per i lavoratori dipendenti si concretizzerà a fine maggio in busta paga. Si sta ancora definendo la curva delle detrazioni ma l’intervento, alla fine, dovrebbe concentrarsi sui redditi lordi fra 8mila e 25 mila euro, una platea di circa 10 milioni di persone, con sgravi crescenti e un beneficio massimo di 80 euro in busta paga, circa 1.000 euro netti annui. Dopo i 25mila euro la curva dovrebbe scendere in maniera più ripida fino ad attenuarsi. Sembra esclusa l’ipotesi di un intervento per gli incapienti, cioè per chi percepisce un reddito fino a 8mila euro. Il costo dell’operazione dovrebbe aggirarsi attorno ai 4-5 miliardi e le risorse, secondo quanto dichiarato dal governo, dovrebbero arrivare quasi totalmente dalla spending review.