di Eva Desiderio

Milano, 16 aprile 2014 - RIVOLUZIONE nel Gruppo Benetton, che spinge l’acceleratore del trend sui due marchi storici, riconosciuti a livello internazionale, come United Color of Benetton e Sisley. Su di loro si concentreranno sforzi e investimenti, in particolare su United Color of Benetton che ieri sera in Piazza Duomo a Milano ha festeggiato la riapertura col nuovo concept ‘On Canvas’ dello storico store del brand. «Questo sarà il teatro del nostro nuovo stile, 1500 metri quadrati di innovazione, di proposte e di contenuti di qualità», racconta Biagio Chiarolanza, ad del gruppo che ha nel mondo seimila punti vendita e che sta guidando questa autentica riscossa che per la prima volta dà anche un volto, quello di Valentina Soster, alla direzione creativa finora anonima.

GRANDI cambiamenti in vista dell’Assemblea dei soci del prossimo 19 maggio, quando il presidente Alessandro Benetton dovrebbe passare il testimone a un manager esterno alla famiglia (sono circolati i nomi di Gianni Mion e Bruno Salzer, per ora smentiti). Sembra così concluso un ciclo che ha visto sempre protagonista la famiglia e in particolare il triennio di Alessandro Benetton che ha portato a questi importanti nuovi progetti che si concentrato tutti sulle nuove aperture (dopo Milano anche Firenze, Verona, Mosca), sull’immagine, sulle collezioni che puntano più alla moda e all’eleganza che al casual consueto.

IN ESPANSIONE anche le vendite on line con l’idea dello Scaffale Infinito, sugli schermi internettiani nei negozi, approcciabili con l’app specifica. Intanto ecco nel nuovo negozio le nuove collezioni uomo donna bambino che sono prodotte in modo globale (la maglieria in Cina, le camicie in India, il capospalla in Romania e le scarpe in Bosnia) ma con le linee creative italianissime, di gusto e stile.

«OGGI vogliamo riprenderci il rapporto con il consumatore — racconta Marco Picone, direttore business unit UcofB — puntando sulla ricerca dei suoi bisogni. Benetton è ancora uno dei marchi più riconosciuti al mondo, va riscoperto, specie dai più giovani, col giusto rapporto tra prodotto di funzione e prodotto di tendenza».
Anche il logo diventa un po’ secondario, mentre gli investimenti per i nuovi negozi impegneranno 100 milioni di euro l’anno. Cresceranno le collezioni al femminile, mentre i dati dei primi tre mesi del 2014 fanno registrare in Europa e in Italia un +17% delle vendite. E che il marchio sia vivo lo raccontano anche il fatturato a 1,6 miliardi e l’indebitamento dimezzato sotto i 300 milioni.