Roma, 20 aprile 2014 - “Io voglio ridare fiducia all’Italia. Voglio che a Bruxelles e nelle altri capitali dell’Unione si dica: ‘Ecco, finalmente l’Italia è tornata in Europa’”. Così il premier Matteo Renzi traccia un bilancio dei primi giorni di governo in un’intervista a Repubblica. “La rivoluzione - avverte il presidente del Consiglio - è appena iniziata, gli 80 euro (e l’Irap) sono l’antipasto.  E mi fa ridere chi mi accusa di aver approvato quest’ultimo decreto per motivi elettorali. I soldi nelle buste paga degli italiani, arrivano dopo le elezioni, non prima”.

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Ma Renzi si pone ancora il problema del quoziente familiare: “Ottanta euro dati ad un single hanno un impatto diverso rispetto ad un padre di famiglia monoreddito con 4 figli. Dobbiamo porci questo problema”.

Necessario, ora, “mantenere credibilità sui mercati. Sarà possibile se resta alta l’attenzione sulle riforme. Su tutte le riforme. Se ci riusciamo, allora, presto potremo allargare il taglio delle tasse agli incapienti, alle partita Iva e ai pensionati ad esempio”. Ma per fare tutto questo serve tempo, “e infatti questa legislatura durerà fino al 2018. Ci scommetto”, anche se Berlusconi dice altro “in pubblico, ma secondo me lo sa anche lui.

In ogni caso nel nostro Paese sta tornando la speranza. Adesso se riusciamo a sbloccare l’incantesimo, accadrà una cosa straordinaria: in Europa torna l’Italia autorevole e combattiva. A quel punto, le assicuro, ci divertiremo”.