Roma, 26 aprile 2014 - I numeri della crisi fanno sempre più paura. Secondo Confcommercio-Censis 8 famiglie su 10 vivono "una sensazione di precarietà", per Unioncamere i fallimenti delle imprese sono aumentati del 22% in soli tre mesi e per Unimpresa 3 aziende su 5 sono costrette a chiedere prestiti per pagare le tasse.

AZIENDE IN CRISI - Tre aziende su cinque chiedono prestiti in banca per pagare le tasse: il 68% delle micro, piccole e medie imprese italiane è stato costretto a ricorrere a un finanziamento. E c’e’ l’Imu (imposta municipale unica) in cima alla lista dei balzelli che hanno spinto gli imprenditori a rivolgersi alle banche, che ora stanno ricevendo analoghe richieste in vista della Tasi. Questi i dati di un sondaggio del Centro studi Unimpresa condotto fra le 120.000 imprese associate sulla base dei dati raccolti al 31 marzo 2014.
Sono gli operatori turistici (per gli alberghi), le piccole industrie (per i capannoni) e la grande distribuzione (per i supermercati) quelli maggiormente esposti con le banche a causa dei versamenti fiscali sugli immobili e, più in generale, per tutti gli adempimenti con l’Erario.

FALLIMENTI - Nei primi tre mesi dell’anno, le aperture di procedure fallimenti hanno fatto registrare una sensibile crescita rispetto allo stesso periodo del 2013: tra gennaio e marzo, infatti, le nuove procedure sono state circa 3.600, il 22% in più rispetto al 2013. E’ quanto emerge da un’indagine Unioncamere e Infocamere, secondo cui nei primi tre mesi dell’anno anche le domande di concordato risultano in aumento del 34,2% rispetto allo stesso periodo del 2013.

L’aumento dei fallimenti riguarda sia le imprese costituite in forma di società di capitali (+22,6%), che le società di persone (+23,5%) e, soprattutto, le imprese individuali (+25%). In lieve controtendenza appaiono, invece, le aperture di procedimenti fallimentari per le imprese costituite come consorzi o cooperative, che hanno mostrato un calo di circa il 2%.

Dal punto di vista geografico, l’aumento dei default riguarda tutte le aree del Paese: in misura maggiore nel Nord Ovest (+22,8%), nel Centro (+23,0%) e nel Mezzogiorno (+27,8%); sotto la media nel solo Nord-Est (+12,5).
Il dettaglio dei dati regionali ci consegna la Lombardia, in termini assoluti, come la regione con il maggior numero di procedure fallimentari aperte (808), seguita a distanza da Lazio (364) e Toscana (293). Le uniche regioni in cui i fallimenti appaiono in diminuzione sono la Basilicata (-17,6%), il Molise (-9,1%) e la Calabria (-2,4%).

FAMIGLIE IN CRISI  - Otto famiglie su dieci vivono "una sensazione di precarietà e instabilità". E solo una su cinque “ritiene invece di essere in una situazione di solidità". E’ il quadro tracciato dall’outlook Confcommercio-Censis su consumi e clima di fiducia per il primo semestre 2014.
Prevale ancora il pessimismo, ma c’è "un leggero miglioramento del clima di fiducia", il primo dal 2011, che il sondaggio lega "all’ottimismo sulle riforme Renzi": il 66% del campione "ritiene che il Governo sia in grado sia in grado di far superare al paese la lunga fase di crisi economica".