Roma, 15 maggio 2014 - Nel primo trimestre 2014 il prodotto interno lordo, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2005, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% nei confronti del primo trimestre del 2013. E’ la stima preliminare dell’Istat. Il calo congiunturale è la sintesi di un incremento del valore aggiunto nel settore dell’agricoltura, di un andamento negativo nell’industria e di una variazione nulla nel comparto dei servizi. Il primo trimestre del 2014 ha avuto una giornata lavorativa in meno del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al primo trimestre del 2013.

PROFONDO ROSSO - In valori assoluti il pil italiano è arretrato di 14 anni. Il valore concatenato nel primo trimestre 2014 è di 340.591 miliardi di euro e, secondo le serie storiche dell’Istat, per trovare un dato inferiore, pari a 338.362 miliardi, bisogna risalire al primo trimestre del 2000, quando la tendenza dell’economia era però alla crescita.

GLI ALTRI PAESI - Nello stesso periodo il Pil, in termini congiunturali, è aumentato dello 0,8% nel Regno Unito e ha segnato una variazione nulla negli Stati Uniti. In termini tendenziali, si è registrato un aumento del 3,1% nel Regno Unito e del 2,3% negli Stati Uniti. La variazione acquisita per il 2014 è pari a -0,2%.

EUROZONA - Il Pil è salito anche nel primo trimestre di quest’anno, dello 0,2% in Eurozona e dello 0,3% in Ue a 28 paesi. Rispetto ai primi tre mesi dell’anno scorso, il Pil ha registrato rialzi rispettivi dello 0,9% e dell’1,4%. Nel trimestre precedente, l’ultimo del 2013, il Pil era salito dello 0,2% nell’Eurozona e dello 0,4% nell’Ue a 28 paesi. Fra gennaio e marzo, il Pil è rimasto invariato in Francia (+0,2% nel trimestre precedente, è cresciuto dello 0,8% in Germania (+0,4%), dello 0,4% in Spagna (+0,2%), dello 0,8% anche nel Regno Unito (+0,7%) ma i paesi che hanno registrato il maggiore progresso sono Ungheria e Polonia, entrambi in crescita dell’1,1%. In calo piu’ marcato l’Estonia (-1,2%), il Portogallo (-0,7% dopo tre rialzi consecutivi), Cipro (-0,7%) e la Finlandia (-0,4%), mentre non sono disponibili i dati di Grecia e Irlanda. Nello stesso periodo, negli Stati Uniti il Pil è rimasto stabile dopo essere cresciuto dello 0,7% nell’ultimo trimestre 2013, ma rispetto al primo trimestre dell’anno scorso il progresso è pari al 2,3%.

SPREAD - Piazza Affari in caduta libera. Il Ftse Mib chiude a -3,61% a 20.419 punti. Brusca la reazione della Borsa. Piazza Affari manda in fumo 17,6 miliardi. Il dato è calcolato in base al calo del 3,47% registrato Ftse All Share, l’indice che tiene conto dell’intero listino milanese.Lo spread Btp-Bund vola sopra 180 punti base, rendimento decennale al 3,13%. SEGUI LE BORSE

L'ALLARME BCE - In Italia l’andamento del settore dei servizi "ha segnato i peggiori risultati dell’Eurozona a partire dal 2008” e “il valore aggiunto reale dei servizi di mercato e non di mercato rimane al di sotto dei livelli pre-crisi". E’ quanto si legge nel bollettino mensile della Bce. In Italia e Spagna anche l’attività dell’industria, incluse le costruzioni, "ha continuato a esercitare un freno sugli andamenti aggregati dell’area a partire dal 2008", prosegue il bollettino, “in Italia anche il valore aggiunto reale dei servizi è stato debole in termini relativi".

RENZI - "Non mi faccio facili illusioni quando il Pil è +0,1%, non mi deprimo quando, come oggi, e' -0,1%. Valuteremo con grande attenzione i dati Istat che sicuramente non ci fanno piacere", ha commentato il premier Matteo Renzi. Il presidente del Consiglio, in ogni caso, si è dichiarato "molto fiducioso, ottimista" sull'economia italiana, perché "i numeri sono molto incoraggianti" e, soprattutto, perché se l'Italia sarà capace di fare le riforme strutturali necessarie "è in condizione per tornare a crescere".

IL TESORO GETTA ACQUA SUL FUOCO - Lo stesso Tesoro ha rilevato che a rilanciare i consumi e quindi l’economia sarà il taglio dell’Irpef e un contributo arriverà anche dalla svolta alle politiche in favore della crescita del semestre di presidenza italiana dell’Ue. Il Mef ha evidenziato anche che il rallentamento è comune anche ad altri Paesi europei. "Osserviamo che il rallentamento dell’economia - spiegano le fonti del ministero dell’Economia - è comune alla maggior parte dell’area dell’euro. I paesi che hanno fatto le riforme strutturali e messo in conti in ordine crescono e vanno meglio degli altri". L’Italia, comunque, si aspetta "che il taglio dell’Irpef abbia quell’effetto sulla ripresa dei consumi che puo’ spingere l’economia".

DELRIO: AGIAMO VELOCEMENTE - Il dato sul Pil del primo trimestre tornato negativo, "non è affatto sosprendente". É il motivo "per cui questo governo in carica da 745 giorni ha deciso di fare scelte radicali". Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Per Delrio questo è il motivo per cui il governo "ha accelerato è perché pensava e sapeva che la crisi non era finita. Non siamo affatto sorpresi ma pensiamo che il paese stia reagendo. Abbiamo visto segnali di ripresa". E conclude: "Sapevamo che questa era la condizione ed è per questo il motivo per cui il governo ha cercato di dare una svolta molto veloce ai sui provvedimenti".