Roma, 30 giugno 2014 - Com'era ampiamente previsto, l'obbligo per gli esercenti di fornirsi di pos e bancomat per gli scontrini superiori ai trenta euro - obbligo che scatta oggi dopo un rinvio di sei mesi - ha scatenato la guerra contrapposta tra partite Iva e consumatori. Questo anche se la norma nasce azzoppata visto che non si prevedono molte o sanzioni per gli inadempienti. Oggi anche la politica si schiera, mentre le associazioni di consumatori vanno sulle barricate.

SALVINI: MAZZATA PER GLI ARTIGIANI -  “L`obbligo del pagamento con bancomat è l`ennesima mazzata per gli artigiani, i commercianti, le partite iva”, è la reazione del segretario della Lega, che attacca duramente il pos obbligatorio.
“Come Lega - ha preannunciato ad “Agorà" - sto preparando una proposta fiscale con un`unica aliquota. Una riduzione fiscale con una tassa uguale per tutti che dovrebbe costringere tutti a pagare perché gli conviene”.

DI MAIO: STO CON I COMMERCIANTI - "Io sto con i commercianti", scrive su Facebook il deputato del M5S Luigi Di Maio. Il vicepresidente della Camera spiega: “Da oggi il POS (dispositivo per pagamento con carte di credito) sarà obbligatorio e tutte le attività commerciali per Legge dovranno adeguarsi. Premesso che non sono un tifoso delle carte di credito e dei bancomat: più i nostri soldi saranno virtuali, maggiore è la probabilità che banche e agenzie finanziarie ci speculino con interessi, commissioni e agi. L’obiettivo di questa norma potrebbe essere anche nobile, ma il Governo si è chiesto quanto costerà ai commercianti e artigiani adeguarsi?”.

Di Maio risponde: “Dalle stime in mio possesso oltre 600 euro all’anno in media solo per il noleggio del dispositivo! A questo va aggiunta la commissione sulla transazione che in alcuni casi supera anche l’1% della cifra del pagamento (di questi tempi una parte consistente del guadagno dell’esercente, al netto dei costi)”.
“Come si fa a salvare capre e cavoli?”, si chiede ancora il deputato M5S. “Se i commercianti devono adeguarsi - continua - il Ministero allora deve fornirgli la possibilità di aderire a una convenzione che riduca al minimo il costo del noleggio.

Inoltre per Legge devono essere eliminati i costi fissi sulle transazioni con carte di credito e bancomat, come già è in molti Paesi del mondo”. “Infine - conclude Di Maio - assurdo nell’assurdo: come spesso accade, in Italia chi si adegua alla legge passa anche per fesso. Infatti attualmente nel testo di legge non si prevedono sanzioni per chi non installa il POS. Chiedo al Ministro Padoan: ma che norma è?”.

FORZA ITALIA: NESSUN CRITERIO - “Se la legge deve rispondere a un criterio di ragionevolezza, qualcuno ci spieghi dov’è questo criterio nell’obbligo del Pos che parte oggi”, dichiara il deputato di Forza Italia Luca Squeri. “Si toglie alle imprese, ai commercianti, ai liberi professionisti - prosegue - per dare alle banche. Un ‘travaso’ da chi soffre la crisi a chi, con continue strette sul credito, la crisi la allunga”.

E Giovanni Toti rincara: "Renzi sta usando con gli italiani il metodo che ha usato con Enrico Letta: dice ‘italiani state sereni’ e poi ogni giorno si svegliano e hanno qualcosa in piu’ da pagare’’. Toti ha sostenuto che "la riforma fiscale di Renzi ancora non si vede" aggiungendo che "domani scatta l’aumento delle tasse sulle rendite finanziarie e il rischio che la sinistra applichi una patrimoniale non è piu’ un rischio ma una certezza perché di fatto esiste già sul ceto medio’’.

Secondo il deputato europeo, l’obbligo di accettare pagamenti dai trenta euro in su con il metodo Pos (carte di credito, prepagate e simili) è "una tassa occulta e un regalo alle banche".

CONSUMATORI IN RIVOLTA - Tutti i consumatori, da oggi, devono rifiutarsi di pagare importi superiori a 30 euro in contanti e farsi mandare il conto a casa. E’ l’invito che lancia il Codacons ai consumatori per protestare contro esercenti, artigiani e professionisti che non si sono muniti di Pos, come previsto dalla legge.

“Dal momento che, nei confronti dei trasgressori, non c’è alcuna possibilità di agire - spiega il presidente Carlo Rienzi - perché il decreto che introduce il provvedimento ha ‘dimenticato’ di introdurre sanzioni per chi non si adegua, si rischia l empasse: commercianti, professionisti e artigiani non possono infatti obbligare i clienti a pagare in contanti, ma senza Pos non sarà possibile per gli utenti effettuare i pagamenti con carta di credito o bancomat”.

RAMPELLI (FDL-AN): SIA GRATIS - "L’Italia non è ancora pronta per l’obbligatorietà del Pos. L’utilizzo del bancomat e delle carte di credito è da noi tra i più bassi in Europa, forse anche a causa dell’eccessivo costo dei servizi bancari che sono tra i più alti in area euro", afferma Fabio Rampelli, capogruppo alla Camera di FdI-An.

“Se la ragione è nobile, quella cioè di combattere l’evasione fiscale, perché mai banche, poste e tutti gli altri prestatori di servizi di pagamento elettronici dovrebbero trarne un vantaggio economico a scapito della collettività? - continua Rampelli - E’ stato stimato che i costi per i canoni di noleggio e commissioni sulle transazioni elettroniche siano attorno ai 1700 euro annuali. A fronte di una pletora di misure per stanare un 10% di piccoli evasori continuano a latitare interventi seri per recuperare la grande evasione - per lo più gestita dalla criminalità organizzata - che incide in maniera preponderante sull’evasione totale".
Rampelli conclude: "Crediamo sia necessario prorogare ulteriormente l’entrata in vigore dell’obbligatorietà fino a che le banche non rendano gratuito il servizio. Del resto mi pare che gli ultimi tre governi abbiamo dato molto alle banche, è giunta l’ora che qualcuno inizi a chiedere".