{{IMG_SX}}New York, 24 settembre 2007  -  Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha preso oggi la parola sul palco della Columbia University e subito ha cercato di difendersi dalle dure critiche rivoltegli dallo stesso rettore del prestigioso ateneo newyorchese, Lee Bollinger, che nonostante lo abbia invitato sfidando l'opposizione di gran parte del mondo politico e dell'opinione pubblica americani, non ha esitato a definirlo nella sua introduzione un "dittatore mediocre e crudele".

 


Di fronte ad una platea composta da centinaia di studenti e docenti dell'università, Ahmadinejad ha ribattuto alle accuse definendole "false e infondante, un insulto all'informazione e al pubblico presente", aggiungendo che il rettore gli ha offerto "un'accoglienza poco amichevole forse perchè influenzato dalla stamapa e dai politici americani".

 

Il presidente iraniano si è quindi lanciato in un lungo discorso - interrotto a tratti da fischi di disapprovazione, a tratti da applausi - nel corso del quale ha toccato alcuni dei punti più caldi della politica iraniana, dal controverso programma nucleare alla pena di morte per gli omosessuali fino alla negazione, da lui più volte pronunciata, dell'Olocausto.

 

In merito a quest'ultimo tema, Ahmadinejad è apparso a tratti incerto, sostenendo prima che non esiste "una ricerca adeguata eseguita da prospettive diverse" e arrivando poi a dire che "anche se fosse avvenuto, non avrebbe comunque nulla a che vedere con i palestinesi". "O siete sfacciatamente provocatorio, oppure estramamente ignorante" è stato il commento del rettore Bollinger. "Quando la farete finita con questo oltraggio?".

 

Sulla condizione delle donne, Ahmadinejad ha negato che in Iran ci siano restrizioni delle libertà civili e abusi nei loro confronti, sottolineando invece che sia il mondo politico che quello della ricerca scientifica contano un'ampia partecipazione femminile.

 

Il presidente ha quindi suscitato l'ilarità del pubblico rispondendo ad una domanda sul trattamento degli omosessuali, che in Iran sono puniti con la pena di morte. "L'omosessualità è un fenomeno che non esiste in Iran" ha detto con un'espressione seria.

 

Sul nucleare Ahmadinejad ha puntato il dito contro "Stati Uniti, Francia e altre grandi potenze mondiali, che hanno di fatto cancellato i trattati per lo sviluppo dell'energia nucleare pacifica. L'Iran non chiede nulla di diverso da quanto previsto dalle leggi internazionali".

 

"Non ci sono indicazioni che il programma nucleare iraniano sia uscito da un percorso pacifico" ha aggiunto, sottolineando che l'Iran "è pronto a negoziare con tutti i paesi. I politici che cercano di sviluppare e testare armi nucleari non guardano al futuro. Noi non crediamo nelle armi nucleari poichè sono contro la vera essenza dell'umanità".