{{IMG_SX}}Nairobi, 30 dicembre 2007 - Mwai Kibaki è stato rieletto presidente del Kenya per un secondo e ultimo mandato contro il rivale e capo dell'opposizione Raila Odinga. Lo ha annunciato la commissione elettorale keniana (Eck) che ha diffuso alla televisione nazionale i risultati ufficiali completi dello scrutinio di giovedì scorso. Kibaki ottiene 4.584.721 di voti contro i 4.352.993 voti andati al suo principale avversario Raila Odinga, ha annunciato in diretta alla televisione il presidente della Eck Samuel Kivuitu.

 

Subito dopo la proclamazione ufficiale dei risultati delle presidenziali di giovedì che hanno visto la conferma di misura di Mwai Kibaki tumulti sono scoppiate a Nairobi. Migliaia di persone sono scese per le strade di Kibera, il più grande quartiere degradato della capitale keniota. Un elicottero della polizia sorvola l'area e agenti in assetto antisommossa hanno sparato in aria per disperdere la folla.

 

"La commissione di conseguenza dichiara il presidente Kibaki vincitore", ha annunciato Kivuitu. Poco prima dell'annuncio, Odinga ha accusato il presidente Kibaki di brogli su almeno 300.000 voti, nel corso di una conferenza stampa improvvisata nei locali dell'Eck. "Disponiamo di prove che confermano che le cifre che la commissione elettorale kenyota si appresta ad annunciare sono false", ha dichiarato prima di aggiungere: "Il risultato del presidente Kibaki è stato gonfiato di almeno 300.000 voti".


La differenza di voti fra i due candidati è di 231.728 voti, secondo i risultati completi dell'Eck. "Se perdiamo giustamente accetteremo i risultati. I kenyani non sono pronti ad accettare uno scrutinio truccato. Non accetterò una tale vittoria di Kibaki", ha avvertito ancora il candidato rivale. 

 

 KIBAKI RIELETTO PRESIDENTE HA PRESTATO GIURAMENTO

 

Mwai Kibaki, rieletto presidente del Kenya, ha prestato giuramento nel palazzo presidenziale, nel corso di una cerimonia organizzata meno di un'ora dopo la proclamazione dei risultati e ritrasmessa in diretta dalle televisioni kenyote. Kibaki, una copia della Bibbia nella mano destra, ha prestato giuramento davanti al presidente della Corte suprema Evans Gicheru, al governo uscente e a dei diplomatici stranieri.


 KIBAKI AL SECONDO MANDATO, TRA ACCUSE E VIOLENZE -PROFILO

 

Mwai Kibaki, rieletto per un secondo mandato, è il terzo presidente del Kenya. Nato a Gatuyaini, nel distretto di Nyeri, il 15 novembre 1931, appartiene al più grande gruppo etnico keniota, i Kikuyu, i quali rappresentano il 22% della popolazione. Kibaki, economista di formazione, era stato eletto presidente del Kenya nel 2002.
Kibaki ha ottenuto, secondo i dati ufficiali della commissione elettorale, 4.584.721 di voti contro i 4.352.993 voti andati al suo principale avversario Raila Odinga, che non ha ammesso la sconfitta e ha parlato di brogli e di "risultato gonfiato". Poco dopo l'annuncio, a Nairobi sono scoppiati tumulti, dopo le violenze seguite al voto, che nei giorni scorsi avevano fatto almeno 14 vittime.

 

Da giovane Kibaki frequenta le scuole missionarie in Kenya, poi passa in Uganda alle scuole economiche dove risulta essere uno dei migliori studenti e vince una borsa di studio nel Regno Unito. Diventato vicepresidente del Kenya nel 1978 fino al 1988, vince le elezioni presidenziali nel 2002 con una valanga di voti riportati dalla 'National Rainbow Coalition' (Narc), e avvia una serie di riforme economiche nell'entusiasmo più completo della popolazione.

 

Una rivoluzione di velluto che mette fine ai 24 anni di dominio di Daniel arap Moi e inonda il Paese di un forte ottimismo per le promesse fatte da Kibaki: mettere fine alla corruzione endemica, ringiovanire l'economia in stallo e scrivere una nuova costituzione.

 

Ma il sogno si trasforma presto in incubo. Dopo aver nominato i suoi migliori collaboratori ai posti chiave del governo, il presidente Kibaki prende velocemente le distanze dal patto siglato con il resto della coalizione al governo. Una sorta di 'gentleman's agreement', chiamato anche 'Memorandum of understanding' o Mou (Memorandum della comprensione), riguardante una spartizione della struttura di potere nel nuovo governo.
I suoi precedenti compagni, guidati da Raila Odinga, lo accusano di averli traditi e, pur rimanendo al governo, non nascondono la loro opposizione al nuovo leader.

 

Le divergenze si palesano durante la campagna per il referendum costituzionale nel 2005, quando i vari dirigenti politici chiedono alla popolazione di votare contro il governo e riescono a dar vita ad un nuovo movimento di opposizione chiamato 'Orange Democratic Movement', Movimento democratico arancione. La decisione di Kibaki di licenziare i ministri oppositori viene interpretata come la più audace dal giorno della sua ascesa al potere.

 

Le critiche ai cinque anni di governo di Kibaki si concentrano principalmente sulla sua inefficienza nel mantenere le promesse fatte in campagna elettorale. I diplomatici stranieri e gli attivisti locali accusano Kibaki di non aver messo un termine alla dilagante corruzione che tocca i suoi alleati più stretti, implicati in scandali di svariati milioni di dollari, come il ministro delle Finanze David Mwiraria e quello della Giustizia e degli Affari costituzionali, Kiraitu Murungi, ambedue obbligati a dimettersi dalle loro funzioni ma immediatamente reintegrati ancora prima dell'inizio delle indagini.

 

Nonostante un aumento del 6% delle entrate nazionali nello scorso anno e l'introduzione di un'educazione primaria gratuita, il governo di Kibaki è oggetto di forti critiche, soprattutto da parte della potente lobby musulmana keniana, da quando decide l'estradizione di alcuni presunti terroristi in Etiopia e nel campo di detenzione di Guantanamo.

 

UE : DUBBI SU RISULTATI DELLE PRESIDENZIALI

 

La commissione elettorale del Kenya non è riuscita a garantire la credibilità delle operazioni di spoglio dello scrutinio presidenziale: lo ha detto la missione di osservatori dell'Unione europea alle elezioni kenyane in un comunicato stampa.

 

"Riteniamo, allo stato dei fatti, che la commissione elettotale (Eck), nonostante gli sforzi del suo presidente, non sia riuscita a garantire la credibilità delle operazioni di spoglio in maniera soddisfacente per i candidati e i partiti", si legge nel comunicato, firmato dal capo della missione Ue, Alexander Graf Lambsdorff.

 

"Ci rammarichiamo che non sia stato possibile trattare delle irregolarità di cui l'Ue e l'Eck avevano delle prove", ha aggiunto. L'Ue cita l'esempio di una delle 210 circoscrizioni del Paese dove il risultato è stato gonfiato a favore di un candidato fra il suo annuncio nel centro di voto e quello fatto dall'Eck a Nairobi. "Per questa ragione e per altre irregolarità constatate, sussistono dei dubbi sulla equità dei risultati delle elezioni presidenziali annunciati oggi", si legge ancora nel comunicato Ue. L'Eck ha proclamato la vittoria del presidente uscente Mwai Kibaki sul suo ex alleato divenuto capo dell'opposizione Raila Odinga, per poco più di 200.000 voti di scarto.
Odinga aveva respinto già prima dell'annuncio i risultati, accusando di brogli il campo di Kibaki.

 

 

POLIZIA UCCIDE 5 MANIFESTANTI

 

La polizia del Kenya ha ucciso cinque manifestanti che questa sera protestavano contro la rielezione del Presidente uscente Mwai Kibaki in due feudi dell'opposizione nella regione occidentale del Paese. Lo si è appreso da fonti di polizia.

 

Nel primo incidente, due sostenitori del candidato dell'opposizione sconfitto Raila Odinga sono stati uccisi a colpi d'arma da fuoco a Kakamega, capitale della provincia Occidentale. "Qui è il caos e noi ci battiamo per contenere la situazione. Due persone sono state uccise", ha dichiarato all'Afp il capo della polizia provinciale, Peter Kavila.


Altri tre manifestanti sono stati uccisi in circostanze simili a Migori, città della vicina provincia di Nyanza, altro bastione dell'opposizione. "Altre tre persone sono state uccise da proiettili a Migori", ha riferito sotto anonimato un alto ufficiale della polizia.

 

 

OPPOSIZIONE LANCIA APPELLO A RESPINGERE RISULTATI

 

Il Movimento democratico arancione (Odm) del leader dell'opposizione kenyota Raila Odinga ha lanciato un appello ai kenyoti a "respingere" i risultati delle presidenziali vinte dal Presidente uscente Mwai Kibaki.
"La commissione elettorale kenyota ha dichiarato in maniera fraudolenta che lo scrutinio presidenziale è stato vinto da Mwai Kibaki", si legge in un comunicato dell'Odm. "In conseguenza di ciò, l'Odm lancia un appello ai kenyoti a respingere questi risultati totalmente", aggiunge il comunicato che "invita i kenyoti lunedì 31 dicembre alle 14 (le 13 italiane) alla presentazione alla Nazione del presidente del popolo eletto, Raila Odinga", nel corso di una manifestazione a Nairobi.

 

Odinga ha accusato il presidente di brogli su "300.000 voti" allo scrutinio di giovedì. Secondo i risultati ufficiali completi della commissione elettorale kenyota (Eck) annunciati oggi, Kibaki ottiene 4.584.721 voti contro 4.352.993 per Raila Odinga. All'annuncio dei risultati sono scoppiati immediatamente dei disordini a Nairobi e nell'ovest del Paese, bastione di Odinga.

 

POLIZIA VIETA MANIFESTAZIONE DELL'OPPOSIZIONE 

 

Sale la tensione in Kenya. Stasera la polizia ha infatti vietato una manifestazione di protesta organizzata per domani pomeriggio a Nairobi dall'opposizione guidata da Raila Odinga, che contesta la rielezione di Mwai Kibaki alla presidenza. In un comunicato la polizia minaccia anche di arrestare tutti coloro che prenderanno parte alla manifestazione.