{{IMG_SX}}Parigi, 8 febbraio 2008 - Aveva dichiarato nel 2005 che l' ''occupazione tedesca in Francia non fu particolarmente disumana'', esternazione che al leader dell'estrema destra francese Jean-Marie Le Pen e' costata una condanna a tre mesi di prigione con la condizionale e a 10.000 euro di multa.

Il tribunale di Parigi ha ritenuto Le Pen, presidente del Fronte Nazionale, colpevole di complicita' in apologia di crimini di guerra e di contestazione di crimine contro l' umanita'. Le dichiarazioni erano state fatte da Le Pen nel gennaio 2005 al settimanale Rivarol.


Il procuratore del tribunale di Parigi aveva chiesto cinque mesi di prigione con la condizionale e 10.000 euro di multa. Nell'intervista, Le Pen aveva affermato, fra l'altro, che ''in Francia l'occupazione non e' stata particolarmente disumana, anche se ci sono state cose sbagliate, inevitabili in un paese di 550.000 chilometri quadrati. Se i tedeschi avessero moltiplicato le esecuzioni di massa come si dice, non ci sarebbe stato bisogno di campi di concentramento per i deportati politici''.


L'avvocato di Le Pen, Wallerand de Saint-Just, ha detto che ''ci sono il 100% di probabilita' che Le Pen mi chieda di fare ricorso contro la sentenza''.