Cutud (Filippine), 21 marzo 2008  - Nelle Fillippine è stata rispettata la tradizione delle crocifissioni del Venerdì santo, nonostante le critiche della Chiesa cattolica che ha chiesto di fermare questo "circo senza senso". Nei villaggi del nord dell'arcipelago 19 fedeli si sono fatti inchiodare alla croce e a decine si sono fatti flagellare, per riprodurre il Calvario di Cristo.

 
A Cutud, 80 chilometri a nord di Manila,
la località che dal 1962 porta avanti questa tradizione divenuta ormai un'attrazione turistica e mediatica, si sono fatti crocifiggere in otto (altri 11 hanno rinunciato all'ultimo momento). Nella vicina Bulacan i crocifissi sono stati cinque, tra cui un quindicenne e una diciottenne.


I vescovi filippini avevano chiesto ai fedeli di interrompere questa tradizione per "non replicare il solo e unico sacrificio, quello compiuto da Gesù in croce 2000 anni fa". L'arcivescovo di San Fernando, mons. Paciano Aniceto, ha dichiarato a AsiaNews ha che «non si deve trasformare la Settimana Santa in un circo, perchè la crocifissione e i riti della flagellazione non fanno parte della pietà popolare".