{{IMG_SX}}Londra, 4 marzo 2008 - Più che momenti, ore di terrore ieri a Londra per circa 5.000 passeggeri di nove treni della metropolitana londinese, che intrappolati sottoterra per tre ore, prima che i servizi d'emergenza li facessero uscire camminando lungo le rotaie. Si tratta della maggiore evacuazione di questo tipo mai fatta nella prima metropolitana della storia.


La paralisi e' stata scatenata dal collasso dell'approvvigionamento elettrico della Jubilee Line, la piu' recente tra le linee della Tube, che ha provocato l'immediato stop di tutti i treni al momento in funzione su questa parte della metro londinese, che porta ogni giorno 500.000 persone tra Stanmore a Stratford. Apparentemente, il black out e' stato provocato dall'esplosione di un trasformatore al centro di controllo di Neasden.

Il tutto accadeva poco dopo le 18: per tre ore, quindi, migliaia di persone sono rimaste nei claustrofobici treni (la metropolitana di Londra e' letteralmente un 'tubo' in molte parti, in quanto non c'e' spazio per passare accanto al treno), con il terrore che ci fosse stato un attentato come quelli del luglio 2005. Ad accrescere l'ansia, anche il fatto che fossero saltati i collegamenti radio tra i guidatori dei treni e le centrali di controllo (dove si erano spenti gli schermi che dicono dove si trovano i treni, intanto), e quindi non si sapesse cosa stava accadendo e quando l'incubo sarebbe finito.

Se poi si aggiunge il caldo insopportabile nei convogli affollati, la situazione e' divenuta presto insostenibile.
Non ci sono stati feriti, ma i passeggeri - furiosi e stremati dall'attesa - hanno dovuto camminare lungo il binario, passando prima da un vagone all'altro per raggiungere la fine del treno e uscirne. Molti hanno lamentato che si sia dovuto aspettare cosi' tanto per uscire e raggiungere la stazione piu' vicina, spesso solo a qualche centinaio di metri. Le norme vietano infatti di uscire in caso di emergenza, e obbligano ad attendere ''che il treno raggiunga la fermata successiva''.

La London Underground, autorita' che sovrintende alle varie linee, da anni privatizzate, ha lanciato un'inchiesta per capire come sia potuto succedere tutto questo.