{{IMG_SX}}Bari, 18 aprile 2008 - Il Tribunale di Bari ha rinviato a giudizio il siciliano Salvatore Stefio e il pugliese Giampiero Spinelli, nell'ambito dell'inchiesta successiva al rapimento di quattro italiani avvenuto in Iraq nell'aprile del 2004.

 

L'accusa di "arruolamento o armamento non autorizzato al servizio di Stato estero", ex articolo 288 del Codice penale, è stata formulata dal Gup della Procura barese che avviò le indagini all'indomani della liberazione, in circostanze drammatiche dei quattro uomini finiti in Iraq nelle mani di una banda di guerriglieri islamici e poi liberati dopo 56 giorni di prigionia dai soldati americani. In quelle stesse circostanze i terroristi uccisero uno dei quattro italiani in ostaggio: Fabrizio Quattrocchi.

 

Secondo l'accusa i due avrebbero arruolato alcune persone tramite la società "Presidium corporation", con sede alle isole Seychelles: tra essi c'erano Maurizio Agliana e l'altro pugliese Umberto Cupertino. Lo scopo era compiere operazioni con armi in cooperazione con altre forze armate presenti all'epoca nelle confuse vicende della guerra in Iraq.

 

Le indagini partirono nell'ottobre del 2004 con diversi e contrastanti provvedimenti. Oggi la decisione del Gup presa dopo il mancato accoglimento delle eccezioni difensive che ritenevano competente il Tribunale di Roma e non quello di Bari. Ma gli arruolamenti sarebbero avvenuti proprio a Sammichele di Bari, paese di Cupertino e Spinelli. La prima udienza è stata fissata per il 3 luglio prossimo.