{{IMG_SX}}Guantanamo, 23 maggio 2008  - Un giudice ha ordinato all'esercito americano di autorizzare un presunto militante di al-Qaeda a telefonare alla sua famiglia in Sudan per preparare la sua difesa al processo per crimini di guerra a Guantanamo.


Il detenuto, Ibrahim al-Qosi, si lamentava di non aver avuto alcun contatto con l'esterno dal suo arrivo nella base militare americana nell'isola di Cuba, sei anni e mezzo or sono. Ha detto al giudice di aver bisogno di chiamare suo fratello in Sudan perchè gli trovasse un avvocato per difenderlo al processo.
 

Al-Qosi ieri sera ha potuto parlare per circa un'ora con la sua famiglia, ha riferito il comandante Pauline Storum, portavoce del centro di detenzione di Guantanamo. L'uomo, 47 anni, è accusato di aver esercitato le funzioni di contabile e tesoriere di al-Qaeda durante gli anni 1990 quando la rete terrorista era presente in Sudan e in Afghanistan. Sarebbe poi stato una delle guardie del corpo di Osama bin Laden.
 

Se sarà riconosciuto colpevole di cospirazione e di sostegno materiale al terrorismo rischierà l'ergastolo.