{{IMG_SX}}Il Cairo, 27 febbraio 2009 - In Medio Oriente prova a rimettersi in moto la macchina della pace. Il ministro degli Esteri egiziano, Abul Gheit, ha confermato una riunione del Quartetto dei mediatori (Onu, Ue, Russia e Usa), a margine della Conferenza di Sharm-el-Sheikh in programma lunedì prossimo. Al centro dell’incontro la situazione umanitaria a Gaza e i negoziati per una tregua di 18 mesi tra Israele e Hamas. Nella regione è intanto arrivato l’inviato Usa, George Mitchell, alla sua seconda visita dopo l’arrivo della nuova amministrazione alla Casa Bianca.

Alla conferenza di Sharm sono attese le delegazioni di 70 Paesi (per l’Italia Silvio Berlusconi e Franco Frattini) per discutere della ricostruzione di Gaza dopo l’offensiva israeliana, ma anche per valutare le prospettive per far ripartire il processo di pace. Un segnale positivo arriva dal Cairo, dove questa mattina si sono riuniti i rappresentanti di Hamas, Fatah e di una decina di altri gruppi palestinesi, con la mediazione egiziana.

E dal Cairo è arrivata la notizia che i palestinesi si sono accordati per formare un governo di unità nazionale entro la fine di marzo. L’accordo dovrebbe portare a un governo riconosciuto dalla comunità internazionale e mettere fine a 18 mesi di separazione tra la Cisgiordania, guidata dal presidente Abu Mazen, e la Striscia di Gaza, da dove Hamas ha cacciato i rappresentanti dell’Anp.

Uno dei partecipanti, Wasel Abu Yusef, ha definito l’incontro "molto positivo" perchè si è riconosciuta "la necessità di porre fine alle divisioni attuali per far fronte alle sfide". Nel corso della riunione si è deciso di creare cinque commissioni, i cui obiettivi erano stati delineati in apertura della riunione dal capo dei servizi segreti egiziani, il generale Omar Suleiman.

Una commissione servirà proprio alla formazione di un governo di unità nazionale, un’altra preparererà le prossime elezioni politiche e presidenziali in tutti i Territori (ancora senza data), un’altra studierà la ristrutturazione dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina. le due ultime, infine, saranno dedicate ad analizzare la situazione delle forze di sicurezza in Cisgiordania e a Gaza, e a studiare tutti gli aspetti legati alla riconciliazione palestinese.

Le commissioni si ruiniranno a partire dal prossimo 10 marzo e il lavoro terminerà quando sarannò esauriti -ha detto Yusef- i temi. le elezioni, ha aggiunto, non dovrebbero slittare oltre la scadenza fissata dalla Costituzione, ovvero il 25 gennaio del 2010.

 

 

SOLANA NELLA STRISCIA DI GAZA


Missione nella Striscia di Gaza per Javier Solana, intenzionato a prendere visione in prima persona delle devastazioni lasciate da 22 giorni di offensiva militare israeliana: l’alto rappresentante per la politica estera e di difesa comune dell’Unione Europea non aveva mai visitato l’enclave palestinese da quando, nel giugno 2007, Hamas se ne impadronì con la forza. Il suo programma prevede sopralluoghi tra le rovine della ‘American International School’, rasa al suolo dai bombardamenti aerei, e in quanto resta del villaggio di Ezbet Abed Rabbo, al nord, dove non è rimasta in piedi nemmeno una casa e gli abitanti sono costretti a vivere in ripari di fortuna.

Solana non avrà tuttavia alcun contatto con esponenti del gruppo radicale al potere che l’Ue, al pari di Stati Uniti e Israele, ha inserito nella ‘lista nera' delle organizzazioni terroristiche. La visita dell’emissario dei Ventisette precede la conferenza internazionale per la ricostruzione di Gaza, che si terrà lunedì prossimo a Sharm el-Sheikh, in Egitto.


SCHEDA


Nel gennaio del 2006 Hamas ha vinto a sorpresa le elezioni parlamentari palestinesi ottenendo 76 seggi alla Camera contro i tre di al-Fatah. Da allora le due fazioni sono entrate in un conflitto che ha portato alla divisione della Palestina. Ecco i passaggi fondamentali che hanno preceduto oggi l’annuncio della riconciliazione:

-14 giugno 2007: dopo due giorni di battaglia Hamas prende il controllo della Striscia di Gaza. I funzionari del movimento vengono eliminati fisicamente o allontanati dai loro incarichi dall’Autorità nazionale palestinese in Cisgiordania e sostituiti dai rivali di al-Fatah.


-18 giugno 2007: il presidente palestinese, Abu Mazen, emette un decreto che mette fuorilegge le milizie di Hamas. La spaccatura è ormai sancita: l’Anp e al-Fatah controllano la Cisgiordania con capitale ramallah, Hamas la Striscia con capitale Gaza.
 

- 14 dicembre: il leader di Hamas, Khaled Meshaal, annuncia che il movimento islamista non rinnoverà la tregua con Israele durata sei mesi.
 

- 18 dicembre: Hamas dichiara la fine del cessate-il-fuoco mediato dall’Egitto.
 

- 24 dicembre: i militanti palestinesi ricominciano a lanciare razzi su Israele.
 

- 27 dicembre: Israele lancia l’offensiva aerea sulla Striscia.
 

- 18 gennaio 2009: dopo 23 giorni di offensiva Israele proclama il cessate-il-fuoco nella Striscia di Gaza.
 

- 26 febbraio: leader di Fatah, Nabil Shaath, annuncia accordo Fatah-Hamas per l’istituzione di cinque commissioni per la riconciliazione delle fazioni palestinesi.
 

- 1 marzo 2009: alla conferenza di Sharm el-Sheikh sono attese le delegazioni di 70 Paesi (per l’Italia Silvio Berlusconi e Franco Frattini) per discutere della ricostruzione di Gaza dopo l’offensiva israeliana, ma anche per valutare le prospettive per far ripartire il processo di pace.