{{IMG_SX}}NEW YORK- Se a Paperon de Paperoni avessero chiesto di donare anche solo una monetina della sua immensa fortuna probabilmente sarebbe morto d'infarto. Danno invece il buon esempio i “billionaire” americani in carne e ossa . Una quarantina di famiglie tra le più influenti e ricche degli Stati Uniti hanno, infatti, deciso di impegnarsi a dare in beneficenza almeno la metà del loro patrimonio.


L’idea di una banca mondiale della filantropia
era stata proposta a giugno da Warren Buffett e Bill Gates ed oggi è arrivata l’ufficializzazione proprio dal padre della Microsoft. All’appello hanno subito aderito, tra gli altri, il sindaco di New York e magnate dell’informazione Michael Bloomberg, il creatore della Cnn Ted Turner e i banchieri David Rockefeller e Donald Perelman. Compare nella lista anche il proprietario della catena di alberghi Hilton, Barron Hilton, per intenderci il nonno di Paris che, dalle spiagge di Ibiza dove si trova in vacanza, forse non avrà appreso con il sorriso la notizia.


L’obiettivo dei promotori di “The Giving Pledge”
è quello di raggiungere almeno 600 miliardi di dollari. A questo speciale club puo’ aderire solo chi ha un conto in banca a nove cifre. “L’iniziativa trae ispirazione dall’esempio di milioni di americani che con grandi sacrifici economici non rinunciano a dare il loro contributo per combattere la povertà”, si legge nel sito del progetto.


"The Giving Pledge" non è una fondazione. E’ un patto morale e non vincolante legalmente. Chi decide di aderire puo’ scegliere di cedere parte della sua fortuna, prima o dopo la sua morte, a qualsiasi organizzazione no profit. “Se si vuole fare qualcosa per i propri figli e mostrargli tutto l’amore nei loro confronti, la migliore cosa da fare è supportare le organizzazioni che lavorano per rendere migliore il mondo in cui viviamo e in cui vivranno le future generazioni”, ha spiegato Michael Bloomberg.


L’idea
, si legge ancora nel sito, nasce dalle numerose conversazioni che Bill e Melinda Gates, insieme a Warren Buffett, nel 2009 il terzo imprenditore più ricco d’America secondo la classica Forbes, hanno intrattenuto con rappresentanti della filantropia mondiale.


“Siamo stati benedetti da una grande fortuna
, molto al di sopra le nostre aspettative e ne siamo grati. E’ quindi ora un nostro dovere usarla bene. Ecco perchè siamo felici di far parte di "The Giving Pledge”, spiega il padre di Microsoft, il cui patrimonio è stimato a circa 53 miliardi di dollari.