Kandahar, 7 agosto 2010 - I talebani hanno rivendicato la responsabilità dell'uccisione di "nove missionari cristiani", nel nord dell'Afghanistan. L'annuncio è stato fatto poco dopo il ritrovamento di dieci cadaveri nel nord del Paese: i corpi crivellati di nove persone: sei medici oculisti americani, uno tedesco ed uno britannico, e un interprete afgano. L'unico sopravvissuto all'esecuzione, un altro inteprete di nazionalità afgana, ha detto di essersi salvato giurando agli aggressori di essere un musulmano. 

"L'ultimo giorno - ha riferito il superstite alla strage - è arrivato un gruppo di uomini armati, li ha fatti mettere in fila e li ha abbattuti. Volevano i loro oggetti e il loro denaro". "Io ho urlato - ha proseguito l'uomo - e recitato il Corano, poi ho gridato: sono un musulmano, non uccidetemi". Secondo il racconto del superstite, il gruppo - composto principalmente da oculisti - viaggiava dal Badakhstan alla provincia del Nouristan.  

LA RIVENDICAZIONE - "Ieri, intorno alle 8 di mattina, una nostra pattuglia ha incontrato un gruppo di stranieri. Erano missionari cristiani e li abbiamo uccisi tutti", ha dichiarato Zabihullah Mujahed, un portavoce del movimento talebano, parlando da una località sconosciuta. "Si erano persi: quando la nostra pattuglia li ha trovati, hanno cercato di fuggire e sono stati uccisi".  Secondo Mujahed, nel gruppo di stranieri c'erano 5 uomini e 4 donne, più un afghano. "Portavano Bibbie in lingua 'dari', navigatori satelitare e mappe. Le usavano per localizzare le posizioni dei guerriglieri talebani".

 

LA ONG - ''Cinque uomini, tutti americani, e tre donne, una americana, una tedesca ed una britannica, sono stati uccisi'', ha detto invece Dirk Frans, direttore esecutivo di International Assistance Mission, la Ong cristiana per la quale lavoravano le vittime. I medici in viaggio verso la provincia del Nouristan, dove è forte la presenza talebana, si erano accampati in tenda. Sembra che la strage sia avvenuta già diversi giorni fa. I cadaveri sono stati identificati grazie ai documenti di identità. Le vittime era personale medico di International Assistance Mission, un'organizzazione umanitaria cristiana specializzata nell'assistenza sanitaria. "È probabile che fossero membri di un team 'Iam' - ha fatto sapere l'organizzazione in un comunicato sulla homepage del loro sito - specializzato nei campi ospedalieri oculistici", uno dei settori in cui dal 1966 opera la Iam, che è registrata come Ong in Svizzera e Afghanistan.

 

"La squadra era in Nouristan, su invito delle comunità locali - si prosegue nel comunicato - Dopo aver completato le cure, il gruppo stava tornando a Kabul: un'assassinio insensato di persone che non avevano fatto altro che aiutare i poveri. Alcuni di questi stranieri lavoravano accanto agli afghani da decenni". ''Se le notizie di cui disponiamo sulla loro morte fossero confermate - prosegue il testo - saremmo costretti a rilevare che si tratta di una uccisione insensata di persone che non hanno fatto altro che servire i poveri. Alcuni degli stranieri coinvolti hanno lavorato per decenni spalla a spalla con gli afghani''. E conclude il comunicato, questa tragedia ''ha un impatto negativo sulla nostra capacità di continuare a servire il popolo afghano come 'Iam fa'' da 44 anni e ''speriamo che l'episodio non fermi il nostro lavoro che di cui beneficiano ogni anno oltre 250.000 afghani''.

 

DALLE AMBASCIATE

La portavoce dell'ambasciata americana a Kabul ha confermato l'assassinio di alcuni "cittadini statunitensi". Il governo tedesco ha duramente condannato l'assassinio di dieci sanitari stranieri nel nordest del paese. "Il governo tedesco - ha dichiarato Sabine Heimbach, una portavoce dell'esecutivo di Berlino in un comunicato - è indignato da questo terribile attacco". Nella nota si chiede una "attenta indagine delle circostanze di questo vile assassinio" e che "gli autori di questo crimine siano puniti". "L'incidente - afferma ancora la portavoce - sottolinea la necessità di continuare a lavorare con determinazione per la stabilizzazione della situazione in Afghanistan, in modo che il governo afghano possa assumersi progressivamente la responsabilità del paese".