BRASILIA, 9 agosto 2010 - La Corte Costituzionale brasiliana (ovvero il Supremo Tribunal Federal) potrebbe presto deliberare la possibilità di concedere la libertà condizionale ai detenuti stranieri condannati in altri Paesi, in attesa di estradizione in Brasile.

Fra questi quindi potrebbe rientrare anche l’ex terrorista rosso Cesare Battisti, condannato all'ergastolo in Italia, in carcere a Brasilia in attesa di una decisione a suo riguardo del presidente Luiz Inacio Lula da Silva.

I giudici hanno dibattuto a lungo su varie opzioni: la libertà provvisoria, con monitoraggio elettronico e ritiro del passaporto (quando il caso è complesso e una sentenza definitiva può arrivare dopo molto tempo), la detenzione domiciliare o invece il carcere fino alla decisione definitiva sull’estradizione da parte del potere esecutivo.

E alla fine hanno deciso che la scelta verrà presa caso per caso. In tutto i detenuti stranieri in attesa di estradizione dono 73, ma il caso più noto - e spinoso - resta quello di Cesare Battisti, che si trascina da oltre due anni, senza che ci siano per ora segnali di una presa di posizione da parte del presidente Lula.


Le nuove misure potrebbero
precludere a un rilascio (almeno temporaneo) di Battisti. Il tribunale federale lascerebbe così il presidente Lula libero di ripassare la responsabilità dell’estradizione al suo successore, che assumera’ l’incarico dal gennaio del 2011.