Parigi, 4 settembre 2010 - La Francia si mobilita contro le misure prese da Sarkozy per l’immigrazione. Manifestazioni di protesta sono state organizzate in 130 città e davanti le ambasciate di molti paesi europei.

Dalla fine di luglio circa 1000 rom rumeni e bulgari sono stati ricondotti alla frontiera e un centinaio di campi illegali smantellati suscitando un’ondata di critiche. "Libertà, uguaglianza e fraternità contro la xenofobia e la politica della gogna" si legge nell’appello alla mobilitazione promossa da una dozzina di organizzazioni come Attac, Emmaus, Mrap insieme ai sindacati Cgt, Cfdt e Fsu.

 

Sono 50.000 - 12.000 stando alle cifre della polizia - i manifestanti scesi in strada nella capitale francese. Nel corteo, molti politici e artisti. In prima fila le famiglie Rom di Choisy-le-Roi, periferia di Parigi, il cui accampamento è stato raso al suolo il 12 agosto.

 

SIT-IN A ROMA -  Sono scesi in piazza a Roma, gemellati con le manifestazioni in corso a Parigi e in altre città d’Europa, per dire no al razzismo contro il popolo rom e sinti. Uomini, donne e bambini, rom ma non solo, si sono ritrovati a Campo de' Fiori, a due passi da piazza Farnese dove ha sede l’ambasciata francese per la manifestazione organizzata dal coordinamento nazionale antidiscriminazione, che ha trovato l’adesione tra gli altri di sinistra Ecologia e libertà, della Cgil.

 

Bandiere e striscioni per rivendicare i diritti e dire no alle politiche messe in atto dal governo italiano e dal presidente francese Nicolas Sarkozy: 'Non aspettiamo la shoah per intervenire', 'Stop alla xenofobia e al razzismo', 'I rom non hanno mai fatto la guerra'. "Siamo qui per protestare vicino all’ambasciata francese e diciamo no alle aggressioni verbali e alle politiche sbagliate - ha spiegato Alexian Santino Spinelli professore di lingua e cultura romanì all’Università di Chieti - La società civile deve rispondere, bisogna fermare questo genocidio culturale che non è degno di un Paese civile. Siamo scesi in piazza anche per dire no ai campi rom: il 70% dei rom in Italia vive nelle case, basta con l’immagine delle roulotte sgangherate. Abbiamo un’arte, una cultura e vogliamo finalmente un’Europa solidale".  

 

I NOMADI ROMANI: NON CI SAREMO - La popolazione rom di Roma, come annunciato, non partecipa “alla manifestazione ideologica e politica prevista per oggi a Campo dei Fiori”. Il delegato del sindaco ai rapporti con la comunità rom di Roma, Najo Adzovic, spiega che a suo parere la manifestazione contro “il razzismo e la discriminazione di rom e sinti”, contro “i campi nomadi” e contro le politiche sui nomadi di Sarkozy e Maroni è "un evento organizzato dai centri sociali e dalle associazioni che non rispecchia la nostra comunità e il cui scopo è solo quello di fare un po’ di rumore".

 

“Protestare e far sentire la propria voce è giusto e corretto, ma a farlo - prosegue Adzovic - dobbiamo essere noi rom che però non ne sentiamo la necessità, almeno qui a Roma dove le politiche della sicurezza si sposano con quelle dell'integrazione. In questa città, mai come in questo momento, ci stiamo confrontando con un'amministrazione disposta ad ascoltare le nostre esigenze e le nostre problematiche a 360 gradi”.

 

ALEMANNO - "Credo che la manifestazione dei rom a Roma sia ideologica e poco sostanziale". È questo il duro commento che arriva dal sindaco di Roma. "Sappiamo che il coordinamento dei nomadi si è dissociato dalla manifestazione - ha detto Alemanno che si trova a Parigi per partecipare al pellegrinaggio ‘Bambini in missione di pace’ dell’Unitalsi - e di questo sono molto contento. Il rapporto tra il Comune di Roma e il coordinamento dei nomadi è molto buono e le scelte vengono concordate con la comunità nomade. L’integrazione e la legalità - ha concluso Alemanno - marciano sulla stessa strada".