Bruxelles, 10 settembre 2010 - Ci sono centinaia di denunce di abusi sessuali di preti sui minori e 13 persone che, dopo averli subiti, non hanno retto e si sono suicidate. Lo ha rivelato la commissione istituita dalla Chiesa belga, che ha pubblicato un rapporto in cui sono contenute 475 denunce presentate nei primi sei mesi dell’anno, dopo l’eplosione dello scandalo dei preti pedofili. Due terzi dei casi riguardano bambini maschi.

Molte denunce sono legate a presunti casi di abusi commessi tra gli anni ‘50 e gli anni ‘80 non solo da sacerdoti, ma anche da insegnati di religione e adulti che lavoravano con i movimenti giovanili vicini alla Chiesa.

Il rapporto, di 200 pagine, raccoglie anche 124 testimonianze anonime di "sopravvissuti", segnala anche sei casi di tentato suicidio, oltre ai 13 che si sono realmente consumati. Il documento rivela inoltre che le vittime avevano almeno 12 anni, ma con alcune eccezioni: c’è una denuncia presentata da una persona che all’epoca dei fatti aveva due anni, cinque di quattro anni, otto di cinque anni e dieci di sette anni. Le descrizioni dei presunti abusi sono spesso imprecise.

Dalle verifiche effettuate sono emersi 102 presunti casi commessi da sacerdoti di 29 ordini religiosi. "Possiamo dire che nessuna congregazione è sfuggita agli abusi, commessi da una parte o da molti dei suoi componenti. La commissione, guidata dallo psichiatra Peter Adriaenssens, ha precisato che molte delle testimonianze sono arrivate dopo le dimissioni del vescovo di Bruges Roger Vangheluwe, che ha ammesso di aver abusato di un nipote tra il 1973 e il 1986.

Le vittime, ha concluso la commissione, "meritano che la Chiesa si confronti coraggiosamente con le proprie vulnerabilità per riconoscerla e trovare le giuste risposte". I membri della commissione si erano dimessi in blocco a giugno dopo che i loro file furono sequestrati in una perquisizione ordinata dall’autorità giudiziaria.

Intanto la stampa belga ha rivelato che Roger Vangheluwe percepirà una pensione di 2.800 euro netti al mese. L’ex vescovo ha esercitato per tanti anni e quindi avrà una pensione completa, fanno notare i quotidiani "Het Gazet van Antwerpen" e "Het Belang van Limburg", citando il portavoce del ministero della Giustizia. La pensione in pratica equivale al 75% del salario che percepiva durante l’incarico, che era di 3.733 euro netti al mese.

Vangheluwe si trova nell’abbazia di Vleteren, nell’est del Paese, in attesa di una decisione del Papa, che può imporgli il pagamento di una sanzione senza aprire un procedimento giudiziario. Gli abusi commessi dall’ex vescovo sono andati in prewscrizione, per cui si può ipotizzare che la Chiesa decida di non aprire un processo canonico