{{IMG_SX}}NEW YORK, 25 settembre 2010- “Rafforzare il sistema Onu per consolidare il suo ruolo guida nella creazione di un mondo più stabile”: su queste basi si è articolato l'intervento del ministro degli esteri Franco Frattini dalla tribuna dell'Assemblea Generale al Palazzo di Vetro. Il titolare della Farnesina non ha dubbi sul ruolo fondamentale dell'organizzazione internazionale nel prossimo futuro. “Per questo motivo è necessario che si poggi su una scala di valori che metta al centro i diritti fondamentali dell'uomo, il rispetto per le diversità, la difesa delle donne e dei soggetti più deboli, la reciproca comprensione tra popoli e culture diverse”, ha detto Frattini.


Il ministro
ha rappresentato l'Italia come una nazione 'giovane', ma con antiche tradizioni e radici profonde. Ha spiegato ai delegati la propensione del nostro paese al dialogo e alla cooperazione, motivo per cui il governo supporta strenuamente le Nazioni Unite come organismo 'super partes', “l'unico che ha la legittimità per gestire senza sospetti le crisi nel mondo”. L'Italia infatti è il sesto contributore di caschi blu e il primo dell'Unione Europea con più di ottomila truppe stanziate in 22 missioni di pace in tutto il mondo: dal Libano ad Haiti, dai Balcani all'Afghanistan.


Frattini
ha privilegiato i temi politici, insistendo sull'importanza di raggiungere il traguardo degli 'Obiettivi del Millennio' attraverso un cambio di prospettiva, che renda i Paesi artefici e protagonisti del proprio sviluppo. Si è soffermato sulle crisi in Pakistan e Somalia, ha ribadito con forza la centralità del tema sicurezza e la necessità di portare avanti l'impegno contro le armi di distruzioni di massa e il disarmo nucleare.


Ampio spazio
è stato dedicato al tema della tolleranza religiosa e dei diritti della persona. “Cercare la verità attraverso il proprio credo è la libertà delle libertà – ha detto il Ministro degli Esteri davanti ai delegati – La tolleranza è un pre-requisito fondamentale e il governo lavora alacremente contro la discriminazione delle minoranze, stiamo elaborando una risoluzione ad hoc insieme all'Unione Europea proprio per garantire piena libertà a tutti gli individui”. In tema di diritti della persona l'attenzione è stata rivolta in particolare alla messa al bando delle mutilazioni genitali femminili, una tradizione brutale che ha rivestito un ruolo centrale per tutta la delegazione italiana in questa settimana a New York. Il nostro paese sta lavorando dal settembre 2009 insieme ad un gruppo di stati africani, con l'obiettivo di arrivare all'approvazione di una risoluzione Onu che condanni questa pratica incivile ridando dignità a milioni di donne e bambine nel mondo.


Su un piano più tecnico
Frattini ha tracciato un bilancio delle riforme in corso alle Nazioni Unite, prima fra tutte quella del Consiglio di Sicurezza. Un restyling forte che possa garantire adeguata rappresentazione di numerosi paesi finora rimasti ai margini, ma anche una soluzione di compromesso che conferisca a questo organo maggiore flessibilità.


Poco prima dell'intervento
in plenaria il Ministro degli Esteri ha incontrato il segretario generale Ban Ki-moon. Un'intenso scambio di vedute a 360 gradi che ha consentito anche di fare il punto sulla crisi in Somalia, tema che ha occupato un posto importante nell'intensa settimana di incontri e bilaterali di Frattini a New York. Ban Ki-moon ben conosce l'impegno dell'Italia all'Onu, un impegno che il titolare della Farnesina ha voluto ribadire, per promuovere la presenza del nostro paese all'interno delle Nazioni Unite e perchè l'organizzazione internazionale sia dotata degli strumenti necessari a svolgere un ruolo guida nella 'governance mondiale'.