NEW YORK, 30 settembre 2010 – Suicida per vergogna. Sul banco degli imputati due studenti. E internet, come strumento a doppia faccia che rappresenta il progresso del mondo ma può anche azzerare la privacy. A volte con conseguenze drammatiche e mortali... Tyler Clementi, 18 anni, giovane violinista iscritto alla prestigiosa Rutgers University, si è gettato dal George Washington Bridge che collega Manhattan al New Jersey, dopo che due compagni di scuola lo hanno filmato mentre faceva sesso con un ragazzo, per poi esporre la sua omosessaulità in streaming.
 

E' iniziato tutto con un messaggio su Twitter: “Il mio compagno di stanza ha chiesto di rimanere solo fino a mezzanotte. Accendo la webcam e vado da Molly. Si vede con un tizio”. Dharun Ravi e Molly Wei anche loro studenti della Rutgers, hanno sistemato la telecamera nascosta e ripreso l'incontro attraverso il computer.
Il loro titolo-commento è stato 'American Pie' : Subito dopo hanno impietosamente inviato il video agli amici di Tyler e del resto del corso tramite IChat. Non si sa quante persone abbiano visto le immagini. Dopo poche ore però finivano anche sulla pagina Twitter dell'ateneo. Una cosa è certa: Il tymido e sensibile Tyler non ha retto all'umiliazione ha preso la macchina e si è lanciato dal ponte .
 

I responsabili di questa bravata dal finale tragico sono stati denunciati per violazione della privacy, per aver nascosto segretamente una webcam nella camera di Tyler e pubblicato il video di sesso gay su internet. Non contento, Ravi, senza l'aiuto della ragazza avrebbe tentato di divulgare anche un secondo video. Su di lui pendono due denunce per lesione della privacy ed è stato arrestato dalla polizia, che poi lo ha rilasciato con il pagamento di una cauzione di 25.000 dollari. Secondo la legge del New Jersey raccogliere o visionare immagini di nudo o di sesso relativi ad altri individui senza il consenso di questi è considerato reato, ma molto più grave è il reato di trasmettere o distribuire materiale, immagini o video, e il giovane studente rischia una pena molto più grande di quella della sua complice.

Che i 'bulli' della scuola e dei campus universitari se la prendano con gli indifesi è storia di tutti i giorni ma con l'avvento di internet la crudeltà da una parte e l'umiliazione dall'altra sono cresciute esponenzialmente. Spesso nel cyberspazio realtà e finzione si confondono e la protezione di un nome in codice può diventare uno scudo anche contro la timidezza.. Come milioni di persone della sua età anche Tyler aveva una pagina Facebook. Sul 'muro' aveva scritto una frase tratta da una delle sue canzoni preferite, 'I'll never fall in love again'. Poco prima di suicidarsi poche parole in un biglietto: “Mi sto buttando dal ponte. Scusate”.
 

“E' orribile che accadono cose del genere, a New York, e nel 21esimo secolo – ha dichiarato Arkady Leytush, direttore della Ridgewood Symphony Orchestra, dove il ragazzo suonava –Tyler era un bravo musicista. Un ragazzo timidissimo e molto studioso. E' triste che ci siano persone che considerano la distruzione della vita altrui uno sport”.