Roma, 1 ottobre 2010 - Che Governo, imprese e sindacati possano non trovarsi d’accordo su argomenti di attualità, non desta scalpore. Fa invece notizia che sta emergendo un fronte comune, nel quale appaiono più compatti che mai: la difesa dell’italiano. Sta facendo infatti discutere l’intenzione della Commissione Europea di bandire il nostro idioma nelle procedure per ottenere il brevetto europeo: in pratica, verrebbe bandita la lingua di Dante, e resterebbero soltanto tre le lingue ufficiali ossia inglese, francese e tedesco.

E l’annuncio ha il sapore di una nuova ‘offensiva', visto che non sono passate nemmeno due settimane dal pronunciamento del tribunale Ue che ha respinto i ricorsi con i quali Roma chiedeva l’annullamento di due bandi di concorso perchè pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue in inglese, francese e tedesco.

Secondo il commissario per il mercato interno Michel Barnier, 25 su 27 i paesi dell’Unione europea sono pronti a trovare un accordo, ed escludere così l’italiano. Ma il Ministro per le Politiche Europee Andrea Ronchi ha già preannunciato battaglia, dicendosi convinto dell’appoggio di altri paesi comeSpagna, Portogallo, Ungheria, Repubblica Ceca e Polonia.

Anche in Italia, la questione fa discutere. C’è poi da considerare che, secondo l’osservatorio Michel Page, gli italiani sono peraltro i più creativi: il nostro paese è ottavo tra le 12 nazioni più industrializzate del mondo per numero di brevetti europei depositati, quarto per marchi comunitari e secondo per domande di design. È quindi "necessario" che il governo eserciti la massima fermezza, dice convinto il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni.

Per Confindustria, la soluzione è già individuata: bisogna dotare l’Europa di un brevetto comunitario con una sola lingua, l’inglese. Per questo motivo, "il vero compromesso è l’introduzione di un sistema monolinguistico (solo inglese) che minimizzi i costi, garantisca la massima efficienza e la certezza giuridica e non penalizzi inutilmente la lingua italiana".

Ma sull’ipotesi di prevedere solo una lingua, l’inglese, si sono schierati ovviamente i francesi e i tedeschi. Da parte sua, la Commissione sostiene che così facendo si ridurrebbero i costi di procedura, e si sosterrebbe inoltre l’aumento di competitività nei confronti degli Stati Uniti. Chi la spunterà?.