Copiapo (Cile), 14 ottobre 2010 - Una solidarietà che oggi come oggi quasi sconvolge, quasi spiazza. Fino all'ultimo. Anche una volta usciti dalla loro umida prigione di roccia i 33 minatori cileni rimangono solidali. Gli uomini, scrive il quotidiano cileno La Tercera, hanno firmato un patto per dividersi il denaro delle interviste.
 

Quando ancora erano sottoterra le richieste di interviste, con tanto di ghiotto contratto, sono arrivate alle tende dei famigliari dei personaggi più rappresentativi, a Campamento Esperanza; e poi sono giunte sino alle orecchie dei minatori, ancora intrappolati nel ventre della terra. Perciò il gruppo ha deciso di siglare un patto: tutto il denaro raccolto dopo il salvataggio, per assistere a programmi tv o dare interviste, andrà a un fondo comune che sarà ripartito equamente. E questa è stata una delle ragioni per cui è stata richiesta la presenza di un notaio, proprio per scrivere nero su bianco il documento.

"Hanno deciso che se qualcuno va a un programma televisivo, va in rappresentanza di tutti e perciò i soldi sono di tutti", ha spiegato Cristian Ticona, il fratello maggiore di Ariel, il penultimo uomo nella lista dei tratti in salvo. Uomo carismatico e fresco papà (la moglie, Elizabeth, ha dato alla luce una bimba proprio mentre lui era sotto terra) ne fanno una delle figure più attraenti. "Ci hanno offerto fino a 7 milioni di pesos per un'intervista", ha raccontato un familiare (10mila euro circa, una cifra niente male per operai che non guadagnano più di 20mila euro all'anno). E non è l'unico caso. A Claudio Acuna, a cui la compagna ha chiesto di sposarla, 'Animal Nocturno', un programma della tv locale, ha offerto di pagare tutta la festa di nozze in cambio di diritti esclusivi; un investimento di circa 5 milioni di pesos.

Intanto il governo cileno regalerà a ciascuno dei 33 minatori messi in salvo dal pozzo di San Josè un album che raccoglie le prime pagine dei media di tutto il mondo che hanno riportato la notizia del loro salvataggio. Il ministero degli Esteri guidato da Afredo Moreno ha richiesto ieri alle ambasciate e ai consolati cileni di ritagliare e raccogliere le prime pagine dei quotidiani locali. Un segnale di quanto l'intera vicenda abbia avuto una importanza enorme per il paese e per il governo del presidente Sebastian Pinera in partenza a breve per Londra, Parigi e Berlino, sottolinea il quotidiano cileno El Mercurio.

Il presidente cileno Sebastian Pinera partirà infatti, secondo fonti della Moneda, per l'Europa dove incontrerà i direttori di The Economist e del Financial Times, verrà intervistato da The Times e sta valutando le richieste di BBC e ITV. In Germania Pinera potrebbe partecipare a un programma tv della DW (Deutsche Welle) e sono già definite interviste ai quotidiani Allgemeine Zeitung e Die Welt.

I media nazionali e internazionali, si legge sul quotidiano cileno, hanno testimoniato un miglioramento sostanziale dell'immagine di Pinera che, nello stesso anno, ha dovuto fronteggiare due grandi tragedie, il terremoto e poi il crollo nella miniera di San José. Lo stesso presidente ha sottolineato che il Paese si è conquistato "rispetto e ammirazione" del mondo intero e poi, al termine del salvataggio dei 33 minatori, ha affermato con orgoglio: "lo abbiamo fatto alla cilena e questo vuol dire che lo abbiamo fatto bene".

Prima di rilasciare dettagli sull'operazione San Lorenzo, il presidente cileno nelle prossime ore si recherà all'ospedale di Copiapò per un incontro con i minatori che rivedrà alla Moneda al suo rientro in Cile, dopo il viaggio che da venerdì prossimo porterà Pinera in Gran Bretagna, dal 16 al 19 ottobre, quindi in Francia fino al 21 e poi in Germania da dove farà ritorno sabato 23 ottobre.

 

FILM - Il salvataggio dei minatori cileni avrà certamente una eco in una sequela di film, instant-book e pogrammi tv. Secondo Times Live, Hollywood ha già in agenda il progetto e i produttori americani si sono mesi in contatto con Javier Bardem come pratagonista del progetto. Ma non sarà l'unica pellicola sull'emozionante epopea. Il regista cileno, Rodrigo Ortuzar, autore di successi nel suo Paese come 'Mujeers Infieles', è a San José per raccogliere materiale audiovisivi e girare 'Los 33'. Un altro dei progetti in cantiere, è '33 Men, Buried Alive: The Inside Story of The Trapped Chilean miners' (33 Uomini, sepolti vivi: la storia dei minatori cileni intrappolati), scritto da uno dei collaboratori del Guardian, Jonathan Franklin, e che uscirà nel mondo anglosassone tra qualche settimana.