NEW YORK, 30 ottobre - L'anno scorso Juliet aveva solo sei anni, quando in bicicletta investì  una donna di 87 anni. La poveretta morì tre giorni dopo l’incidente. Ora la Corte Suprema di New York ha stabilito che la bimba, nonostante sia così giovane, è legalmente perseguibile.

Una sentenza destinata a sollevare non pochi interrogativi. Tutto è successo nell'aprile del 2009: la piccola Juliet finì addosso con la sua biciclettina a Claire Menagh. Come spesso capita, l'anziana nella caduta si ruppe il femore, fu operata ma tre giorni più tardi il suo cuore cedette. Un incidente involontario, e certo la morte è legata all'età della vittima, ma per il giudice, Paul Wooten, il fatto che Juliet sia solo una bambina di sei anni non conta: per lui un bambino al di sopra dei quattro anni può essere chiamato a rispondere dei suoi atti davanti alla legge.
 

Questa sentenza dà ora la possibilità ai familiari della signora  vittima Menagh a intentare una causa nei confronti di Juliet e di un coetaneo che pare sia coinvolto nell'incidente.