Parigi, 13 novembre 2010 - Al via il rimpasto di governo in Francia per un nuovo esecutivo "rinforzato e da combattimento". I dettagli sono stati messi a punto oggi in una riunione all’Eliseo del presidente con il primo ministro Francois Fillon che, alla fine di un incontro a più tornate (Fillon è stato visto entrare dal presidente almeno due volte), ha accettato formalmente le dimissioni dell’esecutivo Fillon.

Un passo puramente procedurale, in linea con quanto detta l’articolo 8 della Costituzione francese, per evitare il 'licenziamento' di alcuni ministri in vista del rimpasto. Domani infatti il premier dimissionario andrà nuovamente all’Eliseo per essere rinominato dal presidente e formare il 'nuovo' governo.

Idea di Sarkozy, indebolito da un calo di popolarità senza precedenti e dalle tensioni create dalla riforma pensioni appena approvata nel Paese, quella di ricreare un esecutivo 'forte' rinvigorito e soprattutto 'da combattimento' in vista delle elezioni presidenziali del 2012.

Caduta la carta del ministro dell’Ambiente, Jean-Louis Borloo, inizialmente gettonato da alcune frange dell’Ump, ora è invece in ballo il suo mantenimento nell’esecutivo, oggetto di discussione in questo weekend. Borloo stesso è andato oggi all’Eliseo ma per ora nessuna indiscrezione. Le voci fino a ora danno per scontato che ai loro posti probabilmente rimarranno il ministro dell’Economia Christine Lagarde, per la quale si pensava anche a un incarico agli Esteri al posto di Bernard Kouchner che verrà invece "ringraziato" dall’Eliseo.

Stabili anche le poltrone di Brice Hortefeux agli Interni, Francois Baroin al Bilancio, Luc Chatel all’Istruzione, Bruno Le Marie all’Agricoltura. Fuori invece saranno il ministro della Giustizia Michele Alliot-Marie e qualche segretario di Stato come Fadela Amara. Si attende poi l’entrata, ormai quasi scontata, di Alain Juppe che, secondo alcuni, potrebbe prendere il posto di Kouchner agli Esteri.

Juppe ha oggi dato una mezza conferma al suo nuovo incarico facendo sapere ai giornalisti che "non sarebbe la prima volta che un sindaco entra nel governo" e che, in ogni caso, lui riuscirebbe a mantenere le due cariche. L’obiettivo di Sarkozy è quello di un nuovo governo "rinforzato e da combattimento" composto da 15 ministri e da circa altri 10-15 segretari di Stato. Domani il presidente toglierà il velo sul nuovo esecutivo mentre per giovedì 18 è previsto un suo intervento televisivo in cui il presidente francese illustrerà il suo programma.