Roma, 26 novembre 2010 - La nuove rivelazioni promesse da Julian Assange, patron di Wikileaks, fanno tremare le diplomazie di mezzo mondo. Il sito che pubblica i documenti riservati prodotti dalle intelligence potrebbe mettere in rete documenti «imbarazzanti» per Stati Uniti, Russia e Israele. E ci sarebbero file riguardanti il nostro Paese. Ad essere toccati dalle rivelazioni sono anche Gran Bretagna, Danimarca, Norvegia e Turchia.


Il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, dopo avere ricevuto la notifica, da parte dell’ambasciata americana a Roma, sulla possibilità che vengano pubblicati da Wikileaks documenti relativi alle relazioni bilaterali tra i due Paesi, ha tenuto a precisare che si tratta di documenti «di scenario». Ha infatti spiegato Frattini: «Mi è stato anticipato che saranno documenti di scenario quelli che riguardano l’Italia».

I nuovi file che Wikileaks sta per pubblicare potrebbero danneggiare i rapporti degli Stati Uniti con Russia e Israele. Lo dicono le prime anticipazioni di stampa sui messaggi arrivati al Dipartimento di Stato dalle ambasciate Usa nel mondo di cui è in possesso il sito di Julian Assange.

In Russia il «Kommersant» ha citato fonti di Wikileaks secondo cui nei cablogrammi dell’ambasciata americana a Mosca ci sarebbero valutazioni sulla situazione politica in Russia e «apprezzamenti poco lusinghieri» sui leader russi. Il giornale economico di Mosca sostiene che i documenti comprendono «registrazioni di conversazioni dei diplomatici americani con politici russi, giudizi sugli eventi più rilevanti in Russia e l’analisi di ciò che sta accadendo nel Paese e della sua politica interna ed estera». Il ministro degli Esteri russo non ha ricevuto comunicazione ufficiale sulle imminenti rivelazioni, ma il contenuto dei file sarebbe già stato trasmesso ufficiosamente a Mosca tramite l’ambasciata Usa, ha scritto il Kommersant.

In Israele, gli Usa hanno discretamente avvertito il premier Benjamin Netanyahu che nei documenti potrebbero esserci valutazioni e informazioni imbarazzanti per i rapporti bilaterali. Secondo Haaretz, nei messaggi inviati dall’ambasciata a Tel Aviv al Dipartimento di Stato si trattano aspetti delle relazioni bilaterali abitualmente coperti dal segreto e ci sono commenti dei diplomatici Usa che non sempre riflettono la posizione ufficiale dell’Amministrazione Obama.


Grande preoccupazione è stata espressa dall’ambasciatore americano a Baghdad, James Jeffrey, che ha definito Wikileaks un ostacolo «assolutamente terribile per la mia attività, che presume capacità e possibilità di avere conversazioni private e confidenziali con le persone. Non ci aiutano, semplicemente danneggiano il nostro lavoro qui», ha detto l’ambasciatore.
 

Wikileaks non ha specificato quando diffonderà i nuovi documenti, ma il portavoce del Pentagono, il colonnello Dave Lapan, ha detto di aspettarsi la pubblicazione per questo fine settimana o all’inizio della prossima. Una fonte diplomatica turca ha riferito che Washington ha contattato anche le autorità di Ankara a proposito di un coinvolgimento della Turchia nei documenti. Le rivelazioni riguarderebbero presunti aiuti dati ai militanti di Al Qaeda in Iraq, ma anche il presunto aiuto degli Usa ai separatisti curdi che combattono contro le truppe del governo di Ankara.