Lahore, 1 dicembre 2010 - Asia Bibi è pronta a venire in Italia. Lo ha detto in una intervista esclusiva all’agenzia Fides Ashiq Masih, il marito della donna pakistana condannata morte per blasfemia. "Siamo tristi e preoccupati. Asia ci manca tanto, i miei figli piangono e la cercano ogni giorno. Oggi conduciamo un vita da ricercati: siamo nel mirino di gruppi estremisti e abbiamo paura per la nostra vita. Siamo pronti a partire per l’Italia o per l’America, appena Asia sarà liberata", ha detto Masih, raggiunto a Lahore grazie alla Masih Foundation, l’Ong che si sta occupando della protezione della famiglia di Asia Bibi e che sta provvedendo all’assistenza legale per la donna.

"Soprattutto i 4 bambini (una quinta figlia della coppia è sposata) ne sentono la mancanza: piangono e chiedono ogni giorno della madre, vogliono che torni a casa", ha spiegato. L’ultima volta che il marito ha visto Asia Bibi è stata martedì, in carcere. "L’ho trovata giù di morale, è molto preoccupata per la sua famiglia e per i suoi bambini. È una donna innocente che da oltre un anno è in prigione. Vorrebbe che questa storia fosse già finita", ha raccontato.

 Il presidente e il governo pakistano "si sono interessati al nostro caso, hanno compreso che Asia è innocente e hanno espresso preoccupazione, ma, ha detto preoccupato Masih, subiscono le pressioni dei gruppi estremisti islamici. Agiremo secondo la legge, andremo avanti con il processo".
La famiglia ha ricevuto minacce. "Molti militanti islamici radicali ci minacciano molti ci cercano. Viviamo in un luogo sicuro, ma in costante paura per la nostra vita", ha detto il marito di Asia., aggiungendo che "siamo pronti a lasciare il Paese appena Asia sarà liberata, e speriamo accada presto. Se avremo l’opportunità di trasferirci in Italia o in America, lo faremo senza indugio. Oggi siamo molto preoccupati per l’istruzione dei bambini e per la loro vita futura".

Masih ha voluto poi ringraziare «di cuore» il Papa per l’appello lanciato nei giorni scorsi. "Vogliamo esprimergli tutto il nostro amore. Siamo estremamente felici e rincuorati per l’appello che ha lanciato per noi, per la sua attenzione al caso di Asia e a tutti i cristiani che soffrono in Pakistan», ha concluso.