NEW YORK, 2 dicembre 2010 - Buone notizie dal Palazzo di Vetro. Anche se il terrorismo continua a minacciare la sicurezza globale, le guerre diminuiscono. I conflitti di alta intensita’ sono calati del 78 per cento negli ultimi 20 anni, e la percentuale degli scontri civili e’ la piu’ bassa dal 1989.

“Il numero di guerre internazionali dagli anni ‘50 e’ crollato, mentre purtroppo assistiamo all’aumento dei conflitti che non coinvolgono le forze governative, cresciuti del 25% negli ultimi 5 anni”, ha detto il Prof. Andrew Mack, direttore dell’Human Security Report Project. L’ex consulente di Kofi Annan, presentando alle Nazioni Unite il Rapporto sulla Sicurezza Umana, finanziato dai governi di Canada, Norvegia, Svezia, Svizzera e Inghilterra, invita a non farsi prendere dal pessimismo, nonostante la situazione difficile di numerose aree del mondo.

Il pericolo maggiore da fronteggiare rimane il terrorismo. Quattro dei cinque conflitti che stanno causando le perdite maggiori di vite umane - in Iraq, Afghanistan, Pakistan e Somalia - vedono coinvolti i fondamentalisti islamici. Il secondo fattore da tenere sotto controllo per raggiungere l’obiettivo di una pace mondiale riguarda l’instabilita’ politica dei paesi sottosviluppati colpiti dalla crisi economica .

“Con la fine del Colonialismo e della Guerra Fredda sono venute meno due delle maggiori cause dei conflitti internazionali - ha detto Mack - E grazie al rilevante aumento dei paesi che scelgono un governo democratico e all’interdipendenza economica degli Stati anche le guerre civili sono al livello piu’ basso degli ultimi 20 anni”.

Dopo decenni di paralisi politica, proprio con il termine della Guerra Fredda le Nazioni Unite hanno iniziato a guidare un numero sempre maggiore di iniziative internazionali creando importanti connessioni tra associazioni umanitarie, governi e donatori. Diminuiscono i militari e cresce il numero delle missioni di pace nei Paesi in guerra, aumentato sette volte tra il 1991 e il 2007, cosi’ come gli Stati che vanno ad aumentare le fila dei caschi blu, balzati da 35 a 114.

Alla Birmania bandiera nera per il paese piu’ bellicoso: dal 1946 il paese asiatico ha preso parte a 246 conflitti, un numero spaventoso che significa una media di 4 guerre ogni anno.