Parigi, 7 dicembre 2010 - Scatta l'ora 'x': oggi è il giorno della grande rivoluzione promossa dall’ex star del calcio Eric Cantona contro il sistema bancario: "Se 20 milioni di risparmiatori ritirassero contemporaneamente i loro soldi dai conti correnti, il sistema crollerebbe... La rivoluzione si fa attraverso le banche", aveva detto, ad ottobre, l’ex attaccante del Manchester United nel corso di un’intervista al giornale francese 'Press Ocean'.

Con il passare dei giorni, l’appello lanciato da Cantona di ritirare il 7 dicembre (7 come il numero della maglia che indossava da calciatore,ndr) tutti i soldi depositati nei conti correnti bancari, ha fatto il giro del Web raccogliendo migliaia di adesioni.

In Belgio è stato creato un sito Internet, bankrun2010 (bank run, corsa i depositi bancari, ndr.) in sette lingue per diffondere l’informazione; su Facebook un gruppo a sostegno della proposta di Cantona ha raccolto oltre 50mila adesioni; su Twitter scorre un flusso continuo di commenti positivi alla proposta di Cantona, in tutte le lingue.

In Inghilterra gli aderenti sono circa 9mila e gli stessi numeri si registrano in Italia, ma il movimento è attivo fino al Messico e all’Islanda. Il video dell’intervista di Cantona, tradotto in 20 lingue su Youtube, è stato cliccato oltre 200mila volte in circa due settimane.

Il presidente Eurogrupo Jean Claude Juncker ha definito l'inziativa come "irresponsabile”. Secondo il commissario Ue Olli Rehn "Cantona è migliore come calciatore che non come economista”. Idea bocciata anche dal ministro del Bilancio francese, Francois Baroin, per il quale l'appello di Cantona è “grottesco” e “poco serio”. Gli fa eco la collega Christine Lagarde, ministro delle Finanze: “A ciascuno il suo mestiere. C’è chi gioca a calcio benissimo, io non mi azzarderei mai. Ognuno dovrebbe parlare a seconda delle proprie competenze”.