Londra, 19 dicembre 2010 - La Regina potrebbe sparire dai francobolli del Regno Unito. A mettere seriamente a rischio l’effigie reale, che dal 1840 compare su lettere e cartoline del Regno Unito, è il progetto di privatizzazione delle poste, discusso la scorsa settimana in Parlamento e che potrebbe essere approvato molto presto, ancora prima del sessantesimo anniversario dell’ascesa al trono di Elisabetta II. La legge, infatti, non prevede alcuna clausola sull’utilizzo dell’immagine della regina e il compratore della Royal Mail potrebbe anche decidere di non riprodurla sui francobolli.


L’irritazione di Buckingham Palace, già contraria alla privatizzazione, è stata fatta trapelare alla stampa, tanto che il ministro delle Poste, Ed Davey, è dovuto correre ai ripari avviando quel che il Mail on Sunday ha definito «negoziati amichevoli e positivi» con la monarchia.


Il governo Cameron sta cercando di vendere l’80 per cento della Royal Mail a un operatore privato o sulla Borsa di Londra entro il 2012. La privatizzazione, che vede Deutsche Post in pole position per l’acquisto di un ente che vale 8 miliardi di sterline, sarà probabilmente rinviata almeno a dopo le celebrazioni dell’anniversario. La casa reale, infatti, nel caso in cui non si riuscisse a inserire la clausola, potrebbe trovarsi priva, proprio in un momento simbolicamente importante, di uno dei mezzi più tradizionali e al tempo stesso efficaci di veicolazione del proprio status.

 Il governo si è difeso affermando che il mancato inserimento del vincolo è stata una dimenticanza mentre i laburisti hanno attribuito l’omissione alla fretta «disperata» di vendere «il più presto possibile» le Poste ai compratori stranieri per fare cassa di fronte a un quadro disastroso dei conti pubblici.