Londra, 23 dicembre 2010 - Emerge un nuovo cable del 2008 targato Wikileaks e pubblicato da El Pais. "Sebbene la magistratura italiana sia tradizionalmente considerata orientata a sinistra, l’ex premier ed ex ministro degli Esteri Massimo D’Alema ha detto lo scorso anno all’ambasciatore (Usa, ndr) che la magistratura è la più grande minaccia allo Stato italiano". Lo scrive l’ambasciatore americano a Roma, Ronald Spogli.

Nel dispaccio pubblicato da El Pais e intitolato "Berlusconi incontra forti turbolenze", nel paragrafo "La magistratura in Italia: per molti un sistema ‘rotto’", l’ambasciatore americano spiega che la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche relative alle inchieste giudiziarie da parte della stampa creano "imbarazzo a coloro che si battono per una riforma del sistema giudiziario e per la fine della pratica delle intercettazioni". I responsabili delle fughe di notizie "raramente vengono" individuati. "Nonostante 15 anni di dibattiti sulla necessità di una riforma del sistema - commenta il diplomatico Usa -, non sono stati fatti progressi significativi. Gli italiani considerato il loro sistema ‘rotto’ e hanno veramente poca fiducia sul fatto che garantisca giustizia".

Ce n'è anche per Silvio Berlusconi, che "affronta turbolenze" a causa di "almeno tre inchieste giudiziarie", e nelle prossime settimane, "ha detto Gianni Letta che potrebbero essere pubblicate altre imbarazzanti intercettazioni": così l’ambasciatore Usa a Roma, Ronald Spogli, in un dispaccio del 3 luglio 2008.

Dopo la "luna di miele" nella prima fase del governo, il premier "è finito nelle turbolenze e non è chiaro se abbiano girato a suo vantaggio. Nel caso estremo (‘in the extreme’), è possibile immaginare uno scenario nel quale Berlusconi potrebbe perdere considerevole popolarità e la sua abilità di portare aventi le riforme, o anche il suo potere di governare".

I TIMORI DI ASSANGE - Juliann Assange prevede che se fosse estradato negli Usa ci sarebbero "molte chance" di essere fatto fuori nello stesso modo in cui 'Jack Ruby' ammazzò nel 1963 Lee Harwey Oswald (l’assassino di John F. Kennedy) con un colpo di pistola fuori dal quartier generale della polizia di Dallas. Così il fondatore di WikiLeaks, in un’intervista al Guardian, fa appello al premier britannico perchè scongiuri questa eventualità: "Il mio destino è nella mani di Cameron". Assange si dice convinto che per il Regno Unito sarebbe "politicamente impossibile" estradarlo negli Usa perché è fortemente sostenuto dai cittadini britannici.

LA "SPIA" DI ASSANGE ISOLATA DA 5 MESI - Il relatore speciale dell’Onu sulla tortura sta valutando una denuncia presentata per conto di Bradley Manning, il giovane soldato indicato come la ‘talpa' che ha fornito il materiale riservato a Wikileaks, da cinque mesi in una prigione in Virginia.

L’ufficio di Manfred Mowak, relatore speciale sulla tortura con sede a Ginevra, ha ricevuto la denuncia di un sostenitore di Manning e ha confermato, scrive il Guardian, che la sta esaminando. Gli amici del soldato 22enne, considerato la ‘spia' di Wikileaks, sostengono che il giovane è tenuto in isolamento per 23 ore al giorno, il che potrebbe essere assimilato a una forma di tortura.

Nelle ultime settimane le persone che lo hanno visitato hanno riferito che il suo stato fisico e mentale si sta rapidamente deteriorando. Il Pentagono nega le accuse, sostenendo che l’ex analista di intelligence è trattato esattamente come gli altri prigionieri a Quantico, in Virginia: può fare sport e ha accesso ai giornali e visitatori.

Manning è stato incriminato a luglio di aver messo in circolazione materiale riservato, tra cui il video postato da Wikileaks con l’attacco di un elicottero Apache, nel 2007, in cui morirono un fotografo della Reuters e il suo autista; ed è sospettato di essere anche l’uomo che ha fornito i 250mila cablogrammi della diplomazia Usa, che Wikileaks sta diffondendo da settimane.

In un'intervista a Msnbc, Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, ha descritto Manning come un prigioniero politico e ha invitato le organizzazioni a tutela dei diritti umani a vigilare.