Roma, 3 gennaio 2011 - Il calcio bulgaro è nelle mani della mafia. E’ quanto rivelato nei file diplomatici resi noti da WikiLeaks e pubblicati dal quotidiano spagnolo El Pais. Il rapporto dal titolo “Il calcio bulgaro riceve un cartellino rosso per corruzione”, inviato dall’ambasciata americana a Sofia, spiega come la maggior parte dei club della massima serie del campionato bulgaro siano di proprietà o indirettamente controllati da uomini della mafia che si servono delle società per riciclare il denaro sporco e per accrescere la propria immagine.


“E’ largamente accertato che i club di calcio bulgari sono controllati direttamente o indirettamente da figure della criminalità organizzata che utilizzano le squadre come un mezzo di legittimazione, di riciclaggio del denaro o di facili guadagni”, si legge nel dossier.
 

Le squadre di calcio che all’epoca del comunismo appartenevano ai comuni, alle forze armate o alla polizia, “sono stati venduti alla nuova elite economica conosciuta per la sua vicinanza con la criminalità organizzata e i vecchi servizi segreti”, scrive nel rapporto l’incaricata Susan Sutton. “Oggi quasi tutte le squadre appartengono o sono legate a delle personalità dela criminalità organizzata”. Tra queste spiccano i nomi di alcuni dei maggiori club bulgari: Levski Sofia, CSKA Sofia, Litex Lovetch, Slavia Sofia, Lokomotiv Sofia e Lokomotiv Plovdiv.


Il rapporto rivela che tra i proprietari di queste squadre ci sarebbero: un trafficante d’armi, un prestanome di un uomo d’affari russo espulso dalla Bulgaria e tre feroci mafiosi. “Le accuse di partite truccate, scommesse clandestine, riciclaggio e il mancato pagamento delle tasse, avvelenano il campionato”. La giustizia bulgara sta indagando sulla regolarità di otto partite, dopo la denuncia dell’Uefa su un sospetto giro di scommesse.