Roma, 7 gennaio 2011 - Italia, Francia e Polonia e Ungheria hanno scritto alla rappresentante della politica estera dell’Ue, Catherine Ashton, per chiedere "misure concrete" contro le persecuzioni dei cristiani. Nella lettera firmata dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, e dai suoi tre colleghi, si chiede che la questione sia iscritta all’ordine del giorno della riunione dei capi delle diplomazie dell’Ue del 31 gennaio e che si dibattano "misure concrete da mettere in atto per promuovere il rispetto della libertà di religione e di espressione".

Nella lettera, secondo quanto riferito da fonti della Farnesina, si riafferma anche che "l’Ue non può essere indifferente rispetto a quanto accaduto negli ultimi mesi e che devono essere ritenute inaccettabili l’incitazione o il ricorso alla violenza nei riguardi di diversi gruppi o comunità religiose".

Ed è di proprio oggi la discesa in campo del presidente francese, Nicolas Sarkozy: "Non possiamo accettare  quello che appare sempre di più come un piano particolarmente perverso di epurazione in Medioriente, epurazione religiosa", ha detto in un discorso di inizio anno davanti ai leader religiosi del Paese, ai quali si è unito eccezionalmente il rappresentante dei copti in Francia, Girguis Lucas.

"In Iraq e in Egitto i cristiani sono a casa loro e lo sono da più di 2.000 anni - ha proseguito l’inquilino dell’Eliseo - Non possiamo tollerare che questa diversità culturale e religiosa, che è la norma nella maggior parte dei paesi occidentali, scompaia in questa parte del mondo".

Sarkozy si è detto preoccupato soprattutto per l’ondata di intolleranza che sta attraversando la Francia, dove - ha ricordato - il 42% considera gli islamici come "una minaccia". È necessario, ha aggiunto, "combattere questa reazione irrazionale con la mutua conoscenza e la comprensione dell’altro".

Il presidente Sarkozy ha pronunciato il suo discorso proprio nel giorno del Natale copto, che cade il 7 gennaio. Una festività celebrata quest’anno all’insegna del lutto e del timore di nuovi attentati, dopo la strage compiuta a Capodanno ad Alessandria d’Egitto, in cui sono morti 23 fedeli. Nel Paese arabo, le funzioni di mezzanotte si sono svolte in città blindate da uno spiegamento senza precedenti di forze di sicurezza, con circa 70 mila poliziotti schierati in difesa delle chiese.