Washington, 14 gennaio 2011 - Inaspettatamente giungono buone notizie per Julian Assange dagli Stati Uniti. Il ministero del Tesoro ha fatto sapere di "non avere elementi sufficienti" per mettere Wikileaks e il suo fondatore sulla propria ‘black list’, per adottare sanzioni economiche contro chiunque faccia affari o finanzi il sito.

L'allarme era stato lanciato proprio da Assange, che in un comunicato ufficiale sul sito aveva affermato che Stati Uniti vogliono applicare un “embargo commerciale stile Cuba sulla verità” come una pistola sulla tempi degli americani. Julian Assange sottolinea che la sua organizzazione non e’ “terrorista”, ma fa il suo “lavoro ‘terrorizzando’ il segretario di Stato Usa Hillary Clinton” piuttosto che gli “ad corrotti” delle aziende, e “altra gente come loro”.


Nel comunicato si afferma che il neo presidente della Commissione Usa della Camera sulla sicurezza nazionale, il repubblicano Peter T. King, ha chiesto al segretario del Tesoro Tim Geitnher di “strangolare la redditività di Wikileaks mettendo il suo editore Julian Assange nella lista dei nemici degli Usa”. Una lista, prosegue il comunicato pubblicato sul sito, che “normalmente è riservata a terroristi e dittatori”. In una lettera di King a Geithner, si legge su Wikileaks, “il presidente della commissione ha sottolineato che molte aziende Usa hanno tagliato i legami con il sito fondato da Assange, ma che un editore di New York (Knopf, ndr) ha accettato di pagare per la biografia “ dell’australiano.


Secondo Wikileaks, “le affermazioni di King rivelano il suo costante odio per la Costituzione americana”. “Wikileaks ha terrorizzato i politici dal Kenya al Kansas negli ultimi quattro anni. Alcuni hanno lasciato l’incarico. Questo non significa che noi siamo terroristi, significa che facciamo il nostro lavoro. Noi vogliamo ‘terrorizzare’ Peter King, Hillary Clinton, gli Ad corrotti e tutti gli altri negli anni a venire, perche’ e’ questo che i cittadini del mondo vogliono”, dice Assange nel comunicato.