Parigi, 17 gennaio 2011 - E' fuggita con un tesoro la moglie dell’ex presidente tunisino Zine El-Abidine Ben Ali, deposto dopo 23 anni trascorsi al potere da manifestazioni di piazza senza precendeti. La first lady avrebbe lasciato la Tunisia con una tonnellata e mezza d’oro. Lo rivela il quotidiano francese Le Monde, che cita fonti dei servizi segreti francesi.

Secondo informazioni raccolte a Tunisi, Leila Trabelsi, la moglie del presidente, si sarebbe recata alla Banca di Tunisia per prelevare dei lingotti d’oro. Il governatore si sarebbe inizialmente opposto, e la signora Ben Ali avrebbe quindi chiamato il marito il quale, dopo essersi anch’egli opposto, avrebbe alla fine ceduto.

La ex first Lady tunisina - scrive Le Monde - avrebbe quindi preso un volo per Dubai, prima di ripartire per Gedda, in Arabia Saudita, dove si è rifugiato il marito. “Sembra che la signora Ben Ali si partita con l’oro”, spiega un alto responsabile francese. “Una tonnellata e mezza d’oro, dal valore di 45 milioni di euro”.

Secondo Le Monde ancora non sono chiari i contorni della fuga di Ben Ali. Il presidente probabilmente non pensava in un epilogo così repentino della crisi, e diverse cancellerie europee ritengono che la sua sua fuga sia stata facilitata dai servizi di sicurezza libici.


OGGI LA COMPOSIZIONE DEL NUOVO GOVERNO
- Sarà annunciata oggi la composizione del nuovo governo tunisino dopo la deposizione dell’ex presidente Zine El Abidine Ben Ali, costretto ad abbanondare il Paese venerdl dopo una rivolta popolare in corso da un mese. Secondo esponenti dell’opposizione, nel nuovo esecutivo non saranno inclusi partiti vicini al presidente caduto in disgrazia dopo 23 anni al potere. Dopo un incontro con i leader dei principali partiti di opposizione, il premier Mohammed Ghannouchi ha deciso di escludere i partiti vicini al precedente governo.

Secondo anticipazioni, il nuovo esecutivo sarà invece composto da rappresentanti del movimento Ettajdid (Rinnovamento), PDP, del Fronte democratico per il Lavoro e le Libertà (FDTL), cosl come da figure indipendenti.

 


LEADER OPPOSIZIONE SI CANDIDA A PRESIDENTE - Si candiderà alle imminenti elezioni presidenziali anticipate in Tunisia una delle personalità più eminenti dell’opposizione nel Paese nord-africano, Moncef Marzouki, leader storico della sinistra laica: lo ha annunciato lui stesso nel corso di un’intervista rilasciata all’emittente radiofonica ‘France Info'.

Fondatore del Cpr, il Congresso per la Repubblica, 65 anni, di professione medico, alle spalle una lunga militanza a favore dei diritti dell’uomo, Marzouki aveva cercato di concorrere per la Presidenza della Repubblica già nel 1994. Poco dopo fu fatto arrestare e privato del passaporto dall’allora capo dello Stato, Zine al-Abidine Ben Ali, fuggito dalla Tunisia venerdì scorso in seguito a settimane di rivolta popolare, e destituito definitivamente il giorno dopo. In base alla Costituzione, le presidenziali vanno tenute entro sessanta giorni, anzichè alla scadenza naturale nel 2014.

ESERCITO A CACCIA DI CECCHINI A BISERTA - Unità dell’esercito tunisino sono impegnate in queste ore in una caccia all’uomo nei confronti di cecchini che sparano sui passati da alcuni palazzi istituzionali di Biserta. Secondo quanto riferisce l’inviato della tv araba ‘al-Jazeera', i militari hanno chiuso tutte le vie d’accesso della città, che dista 50 chilometri da Tunisi, e sono coadiuvati dagli elicotteri militari nella ricerca dei membri delle bande che hanno portato il panico in città.

MEZZI PESANTI A DIFESA DEL PALAZZO PRESIDENZIALE - L’esercito tunisino sta trasportando piu’ carri armati e artiglieria pesante fino all’ingresso del palazzo presidenziale, che da sede del destituito dittatore Ben Ali assume il valore di luogo simbolico della legittima autorita’ costituita.
Tutto questo avviene stamani dopo che tutta l’area circostante era stata teatro di scontri e sparatorie notturne tra i soldati dell’esercito e bande di quelli che tutti ritengono miliziani fedeli a Ben Ali.
Tutto questo per evidenziare, ha tenuto a spiegare un militare, che la situazione e’ sotto controllo.

STEFANIA CRAXI: "L'ITALIA AVREBBE DOVUTO ACCOGLIERE BEN ALI" - “Ben Alì è stato eletto presidente della Repubblica in Tunisia, se n’è andato in seguito a una sollevazione popolare, ma non è reo di nessun reato”. Lo sostiene il sottosegretario agli Esteri Stefania Craxi in un’intervista al Secolo XIX di Genova. “Se fosse stato a Cagliari - sostiene Craxi - l’Italia avrebbe dovuto accoglierlo”.
“E se a qualcuno fosse venuto in mente di arrestarlo, sarebbe stata una sciocchezza - aggiunge l’esponente del governo - Non lo si poteva certo accusare di immigrazione clandestina”.