Il Cairo, 21 febbraio 2011 - Il premier britannico, David Cameron, è arrivato al Cairo, primo leader straniero a recarsi in visita in Egitto dalle dimissioni di Hosni Mubarak, l’11 febbraio. L’arrivo del premier è stato annunciato dall’ambasciata del Regno Unito.

Cameron ha in programma colloqui non con le nuove autorità transitorie del Consiglio Supremo delle Forze Armate egiziane e con diversi esponenti dell’opposizione che fanno parte del fronte anti-Mubarak, ma non con i Fratelli Musulmani, principale formazione dissidente del Paese, ufficialmente ancora al bando.

"Penso costituisca una grande opportunità il poter conferire con coloro che attualmente governano l’Egitto, così da garantire che vi sia un’autentica transizione dal regime militare a quello civile", aveva dichiarato Cameron durante il viaggio. L’agenda degli impegni e gli spostamenti del premier britannico non sono stati resi noti per "ragioni di sicurezza".

 

CHIESTO IL CONGELAMENTO DEI BENI DI MUBARAK ALL'ESTERO - Il procuratore generale egiziano ha ordinato il congelamento dei fondi all’estero dell’ex presidente Hosni Mubarak, della moglie e dei suoi familiari. Lo si apprende da fonti giudiziarie.


DOMANI MANIFESTAZIONE SENZA I FRATELLI MUSULMANI -
I Fratelli Musulmani non parteciperanno alla grande manifestazione convocata per domani al Cairo dalla ‘’Coalizione dei giovani’’, perche’ questa non li ha coinvolti, ma annunciano per venerdi’ prossimo una nuova manifestazione ‘milionaria’ per mantenere la pressione del popolo sui militari del Consiglio Supremo delle Forze Armate.

Lo ha detto all’ANSA il portavoce della Confraternita, Essam El Erian, interpellato a proposito di una possibile massiccia partecipazione di elementi religiosi alla protesta che i giovani hanno convocato per domani tramite Internet, e che era stata gia’ annunciata venerdi’ scorso, dopo la preghiera guidata dallo sheikh egiziano Yussuf Qaradawi.

Il predicatore, che attraverso i suoi discorsi alla tv Al Jazira, ha sempre riscosso molta attenzione presso i fedeli di tutta l’area, e’ tornato in Egitto dopo anni di esilio in Qatar - dove ricopre la carica di mufti’ - ai quali era stato costretto dalle sue forti posizioni anti-Mubarak.