Il Cairo, 26 febbraio 2011 - “Le testimonianze cominciano ad arrivare poco dopo la mezzanotte: fonti con cui avevo stabilito un contatto al Cairo all’inizio del mese, qualcuno ancora accampato a piazza Tahrir mi fa sapere che l’esercito egiziano sta usando la forza per disperdere i manifestanti dal centro del Cairo”. Il racconto è di Gregg Carlstrom, inviato di punta di Al Jazeera International.

“I manifestanti si sono dati appuntamento ieri, due settimane dopo la caduta di Hosni Mubarak, per ricordare alla giunta militare che vogliono vere riforme in senso democratico” scrive Carlstrom nell’edizione online dell’emittente. “Testimoni nella piazza raccontano che i soldati, perloppiù mascherati e armati di manganelli, hanno costretto i presenti ad andarsene. Diverse persone, per il momento non è chiaro quante, sono state ferite e arrestate durante la carica” a quanto si apprende.

La reazione delle ultime ore da parte dei militari, sottolinea Al Jazeera International, mette in luce una tensione fra la piazza e l’esercito che sembra destinata a peggiorare nei mesi che porteranno alle elezioni del prossimo settembre. “Diversi manifestanti - sottolinea Carlstrom - non si fidano dei militari, e sono determinati a portare avanti le proteste a favore di riforme politiche ed economiche; ma la pazienza delle forze armate si va esaurendo”.

Il Consiglio Supremo delle Forze armate egiziane si è successivamente scusato per gli scontri esplosi al Cairo nel corso della notte tra manifestanti e militari. Le scuse sono arrivate tramite un canale inconsueto. I militari hanno infatti pubblicato un testo sulla loro pagina di Facebook, in cui si afferma che gli scontri "sono derivati da attriti involontari tra polizia militare e figli della rivoluzione". Il Consiglio ha quindi assicurato che "prenderà tutte le precauzioni per prevenire il ripetersi di incidenti simili in futuro".

TUNISIA - Cresce di nuovo la tensione a Tunisi dove oggi i dimostranti hanno ingaggiato una battaglia di quattro ore con la polizia che si è conclusa con un bilancio di tre morti e un centinaio di arresti.
Testimoni oculari hanno raccontato all’Ansa che i dimostranti hanno protestato contro il governo del premier Mohamed Ghannouchi armati di sacchetti e borse piene di sassi e di biglie di ferro. I poliziotti hanno usato gas lacrimogeni per disperdere la folla, composta in gran parte da giovani. I negozi sono rimasti chiusi e la circolazione delle auto e’ stata pressoch‚ impossibile.

CONTRI AD ALGERI - Un centinaio di manifestanti del Movimento per il cambiamento e la democrazia (Cncd) sono stati bloccati questa mattina non appena giunti nel centro di Algeri dove è stata convocata a Piazza dei Martiti una manifestazione non autorizzata dalle autorità.

Tra i bloccati, lo stesso presidente del Partito per la Cyultura e la democrazia (Rcd), il deputato Said Sadi. Le forze dell’ordine hanno respinto i manifestanti verso il lungomare. In piazza anche manifestanti filogovernativi, che innalzano striscioni inneggianti al presidente Bouteflika. La polizia sta impedendo qualsiasi contatto e scontro tra i due gruppi.

Giovedì, come promesso, le autorità algerine hanno revocato lo stato di emergenza imposto 19 anni fa e questa scelta ha avuto l’effetto di paccare l’opposizione. Oggi in piazza non sono presenti né i sindacati autonomi nè i gruppi dela società civile che pure aderiscono al Cncd.